TORINO. Dal nord-ovest flagellato da giorni, e dove l'emergenza si è attenuata solo nel tardo pomeriggio, al sud e alle isole, dove il maltempo è arrivato nelle ultime ore, in particolare in Calabria, Sardegna e Sicilia. Il conto del ciclone di fine novembre si fa sempre più pesante: c'è una vittima, Mauro Costaguta, il pescatore di 73 anni che era scomparso alla foce dell'Entella, e due dispersi, un anziano appassionato di cavalli a Perosa Argentina (Torino), Sergio Biamino, e un allevatore di Sciacca (Agrigento), Vincenzo Bono. Il numero dei dispersi sale a tre se si aggiunge il migrante scomparso nei giorni scorsi a Ventimiglia, probabilmente inghiottito dal fiume Roya. E ci sono ancora centinaia di sfollati, tra le province di Cuneo e nella provincia di Torino, 210 solo a Moncalieri, dove l'esondazione del fiume Chisola ha allagato tre borgate. I danni materiali sono molto ingenti: l'assessore allo Sviluppo Economico della Liguria, Edoardo Rixi, ha fatto una stima approssimativa di 100 milioni di euro. L'entroterra di Imperia e parte del Savonese hanno profonde ferite. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, riconosce che in Piemonte ci sono stati "danni importanti", che si valuteranno "quando sarà finita la fase dell'emergenza". In Piemonte l'allerta rossa è ora solo limitata alle fasce lungo i fiumi in piena, ma il colmo di Tanaro, Bormida e Po fa ancora paura. Solo dopo la prossima notte l'emergenza si potrà considerare conclusa. Oggi il premier Matteo Renzi ha seguito l'evoluzione nella sala operativa della Regione, elogiando il lavoro dei volontari e assicurando "azioni immediate". Domani il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, farà un sopralluogo nelle zone più colpite, a cominciare da Garessio (Cuneo), dove per tutto il giorno oggi sono stati spalati fango e detriti. "Sono giorni terribili - dice il sindaco Sergio Di Steffano - per fortuna non abbiamo perso vite umane, ma i danni sono incalcolabili". Nella Valle Tanaro il fiume e i suoi affluenti hanno lasciato una grande devastazione: danneggiata la ferrovia turistica, appena riattivata, a Priola, innumerevoli le frane e le strade interrotte, campi allagati, fabbriche e attività artigianali e commerciali, case e cantine invase dall'acqua. Il Tanaro ha fatto paura anche più a valle, uscendo dagli argini nell'Astigiano, mentre nel capoluogo di provincia gli argini hanno retto alla piena. Una sessantina i tratti delle strade provinciali e i ponti chiusi nella provincia di Cuneo, dove decine di persone trascorreranno la seconda notte fuori casa. Evacuate abitazioni e cascine lungo i fiumi che bagnano Alessandria e la sua provincia, lo stesso Tanaro, la Bormida e il Po: a Isola S.Antonio la piena passerà solo tra la notte e domani mattina, mentre scatta già l'allerta in Lombardia e in Emilia-Romagna. Gravi danni e grandi disagi anche in provincia di Torino più vicina al Cuneese: a Perosa l'argine del trio Albona si è rotto e la cascata di acqua, fango e detriti potrebbe avere travolto Biamino, un appassionato di cavali che aveva sfidato la furia del maltempo proprio per mettere in salvo gli animali. L'elenco dei Comuni danneggiati tra le valli Chisone, Pellice e la pianura pinerolese, è lunghissimo: tante le frane e le strade allagate, danni all'agricoltura. A Torino la piena del Po è passata trascinando contro il ponte di piazza Vittorio Veneto i due battelli turistici, uno dei quali è affondato dopo il fallimento delle operazioni di recupero. Le piogge hanno colpito pesantemente anche la Locride, dove è stata interrotta una linea ferroviaria, e il Crotonese. In Sicilia il maltempo ha flagellato l'Agrigentino: a Sciacca l'auto di Bono è stata travolta dalla piena di un torrente. Danni anche nel Cagliaritano, mentre ad Amatrice le pessime condizioni meteo hanno costretto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a rinviare la visita. E una nuova allerta incombe su Piemonte e valle d'Aosta: il rischio di valanghe, "marcato" o addirittura "forte" dopo le abbondanti nevicate oltre i 2.000 metri e le temperature miti previsti nel weekend.