Sabato 23 Novembre 2024

Ha 111 anni l'uomo più anziano d'Italia: festa in Sardegna per Valerio Piroddi

Valerio Piroddi festeggia 11 anni - Fonte Ansa

CAGLIARI. Centoundici candeline, ancora tanta voglia di progettare e fare e soprattutto un record raggiunto: l'uomo più longevo d'Italia. «Tziu Mundicu», all'anagrafe Valerio Piroddi, originario di Villamassargia, nel sud Sardegna, è un campione di longevità di successo. Questa mattina ha festeggiato il suo compleanno circondato dai suoi figli, nipoti e pronipoti, ad Assemini, in provincia di Cagliari, dove vive. Ha così consolidato il suo primato che ne fa il super centenario decano d'Italia. «Non solo, è infatti in pole position per diventare il più vecchio d'Europa», afferma Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità che segue Piroddi dal punto di vista scientifico. «Brilla per la memoria episodica e per la abilità motoria - spiega l'esperto - un vero e proprio fenomeno con un'età biologica di almeno 20 anni in meno rispetto al quella anagrafica». Tutto dovuto oltre alle caratteristiche genetiche, a fattori quali stile di vita, alimentazione e ambiente sano in cui ha vissuto e lavorato come agricoltore fino all'età di 85 anni, all'aria aperta, in mezzo ai campi. La sua dieta è a base di molta frutta e verdura, ma anche formaggio, uova, lumache, vino rosso. Tziu Mundicu assaggia ancora il lardo. Va matto per pardule, amaretti, ciambelle e gelato. «Fa di tutto per essere autonomo, si fa la barba da solo, tutte le mattine, si alza scruta il cielo per capire se il tempo gli consente la passeggiata mattutina e poi si concede il bagno di sole, come una sorta di meditazione», racconta Pili, che questa mattina gli ha consegnato una targa riconoscimento. La sera dopo cena ama ricordare quanto ha visto e vissuto nei suoi lunghi 111 anni. La sua gioia sono le feste in famiglia, le tavolate con i propri cari dove non risparmia brindisi a base di spumante e pronuncia il suo discorso rigorosamente in sardo: «non biu s'ora chi bengara pasca manna po biri fillusu e nepotisi» (non vedo l'ora che venga Natale per riunire attorno a me figli e nipoti).

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