ROMA. Via libera al cognome della madre per i figli nati nell'ambito del matrimonio: la Consulta ha dichiarato incostituzionale l'automatica attribuzione del cognome paterno prevista dall'attuale sistema normativo, quando i genitori intendono fare una scelta diversa.
«La Corte costituzionale - sottolinea una nota della Consulta - ha accolto oggi la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio. La Corte ha dichiarato l'illegittimità della norma che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori».
La vicenda è stata sollevata dal caso di un bambino, figlio di una coppia italo-brasiliana, a cui i genitori vogliono aggiungere a quello paterno, anche il cognome materno. La Corte d'appello di Genova, a cui i genitori del piccolo si erano rivolti dopo che il tribunale aveva bocciato la loro istanza, ha quindi sollevato la questione di costituzionalità davanti alla Corte costituzionale.
«La decisione della Consulta che ha dichiarato incostituzionale l'automatica attribuzione ai figli del cognome del padre fa fare un nuovo passo in avanti al nostro Paese sul terreno dei diritti - dichiara in una nota Monica Cirinnà della commissione Giustizia di Palazzo Madama -. Si mette così un altro importante tassello giuridico alla parità di genere, per altro sancita nel nuovo testo della riforma costituzionale, legittimando in Italia ciò che in tutte le società evolute è da tempo riconosciuto. Una decisione che darà alle famiglie italiane una nuova libertà di scelta. Ora tocca al Parlamento, in commissione Giustizia stiamo lavorando su un testo, relatore Lo Giudice, che già recepisce questa indicazione della Consulta e sono certa che la si vorrà approvare in tempi brevissimi per dare nuova civiltà al nostro ordinamento».
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