ROMA. Non si ferma la strage nel Mediterraneo: oggi nel corso del salvataggio di due gommoni al largo della Libia, sono morti 4 migranti, mentre sono state salvate circa 200 persone. Un primo gommone è stato soccorso dalla Nave Diciotti che ha tratto in salvo 100 migranti ma durante le operazioni di soccorso il gommone si è rotto e sono morte tre persone. Sul secondo gommone, una nave di Medici senza Frontiere ha recuperato un quarto cadavere. E due bambini di 6 e 8 anni hanno vegliato per ore la mamma morta durante la traversata in mare. La donna, una trentenne originaria del Mali, è arrivata cadavere a Pozzallo (Ragusa) insieme ad altri 299 migranti e a soccorrerli, nel Canale di Sicilia, è stata la nave «Vos Hestia». La bambina di 8 anni e il maschietto di 6 sono stati affidati all'Istituto delle suore del Sacro cuore di Ragusa. Intanto sempre oggi è stato individuato lo scafista di una imbarcazione grazie ad un selfie: si tratta di un tunisino, Msarra Ben Ammar, 39 anni, che è stato inchiodato dall'immagine scattata con uno smartphone da uno dei passeggeri a bordo che inizialmente non avevano collaborato con gli investigatori. Il barcone era stato soccorso due giorni fa da una motovedetta della Guardia di Finanza a Sud di Lampedusa; la polizia aveva avviato le indagini per risalire allo scafista. Quando gli investigatori hanno trovato nello smartphone di un giovane migrante il selfie con l'immagine del tunisino al timone, anche gli altri testimoni che erano accanto a lui non hanno potuto fare altro che ammettere l'evidenza. Lo scafista è stato fermato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e rinchiuso nel carcere di Ragusa. Stamane poi la nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere è approdata nel porto di Catania con 867 profughi soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Tra di loro anche 119 donne e otto bambini, di cui quattro neonati di pochi mesi. Una delle sette donne in stato di gravidanza ha accusato le doglie subito dopo lo sbarco ed è stata trasferita d'urgenza in ospedale. Il 2016 si conferma l'anno più nefasto per le morti nel Mediterraneo, con un tragico record di 4.200 vittime. Solo in questo fine settimana sono state oltre 2.500 le persone salvate, ieri 2.185 sono state soccorse al largo delle coste libiche durante una serie di interventi coordinati dalla Guardia Costiera. Ottobre è stato il mese record per numero di arrivi con oltre 30mila, superando i mesi estivi tradizionalmente più favorevoli alle partenze. Il totale dall'1 gennaio si avvicina così sempre di più ai 170mila registrati nell'anno finora di massimo afflusso, il 2014.