LAMPEDUSA. Da qualche giorno le condizioni del mare erano talmente proibitive che il quotidiano stillicidio di partenze dalla Libia su precarie imbarcazioni stracolme di migranti si era praticamente fermato.
Ma qualcuno oggi ha voluto sfidare il mare forza quattro e si è avventurato su un gommone, che però è semi-affondato a 25 miglia dalla costa nordafricana. Oggi si è compiuta l'ennesima strage di vite umane nel mar Mediterraneo: il bilancio è di 29 persone salvate e dodici morte, ma il numero delle vittime potrebbe salire perchè solitamente i gommoni non partono dalla Libia con appena una quarantina di persone a bordo.
Per questo i soccorritori stanno continuando le attività di ricerca di eventuali dispersi. A soccorrere i migranti alla deriva nel Mediterraneo sono state oggi pomeriggio cinque navi, coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma.
È intervenuto anche un elicottero della Marina, che ha consentito di salvare parte dei migranti. Il gommone è stato trovato, semi-affondato, grazie ad un allarme ricevuto dal centro di controllo di Roma che ha allertato subito le imbarcazioni presenti in zona, appartenenti a diverse organizzazioni.
Quello di oggi è stato l'unico intervento di salvataggio, considerate le condizioni «veramente proibitive» del mare, come confermato dalla Guardia Costiera. Infatti oggi erano stati segnalati solo 27 algerini arrivati sulle coste del Sulcis in due sbarchi diversi: i nordafricani sono stati identificati, visitati e poi trasferiti nei centri di accoglienza sardi. Ieri sera, invece, tredici tunisini sono riusciti ad arrivare e a sbarcare a Lampedusa su una imbarcazione di legno di circa 8 metri. I migranti sono stati bloccati sulla terraferma e sono stati portati al centro d'accoglienza dell'isola. Gli ultimi salvataggi si erano verificati il 26 e il 28 ottobre scorsi, quando erano arrivate nel porto di Catania complessivamente quasi mille persone e 29 cadaveri, recuperati in due operazioni di soccorso. E oggi Polizia e Guardia di Finanza di Catania hanno fermato tre gambiani e un senegalese, ritenuti gli scafisti che avevano organizzato quei viaggi della morte.
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