Giovedì 19 Dicembre 2024

Nuova forte scossa tra Marche e Umbria, il sindaco di Ussita: altri crolli, è un calvario

Una strada di Ussita, distrutta dal terremoto del 30 ottobre - Fonte Ansa

ANCONA. Una forte scossa di terremoto è stata avvertita stamattina,alle 8:56 tra Marche e Umbria. Il sisma, di magnitudo 4.8, è stato avvertito anche ad Ancona. Sono in corso verifiche della Protezione civile.  «La scossa di stamani è stata fortissima, il maresciallo dei carabinieri mi dice che ci sono stati altri crolli in paese, e si vede del fumo». Così all'Ansa il sindaco di Ussita (Macerata) Marco Rinaldi. «È un calvario, non finisce mai». «Ieri sera sono sceso a Porto Recanati per incontrare i miei sfollati negli alberghi - racconta ancora il sindaco -: la scossa me l'ha raccontata in diretta al telefono un allevatore. Ora cerco di andare su, ma le strade sono un disastro...». È continuato anche la scorsa notte lo sciame sismico successivo alle scosse - la più importante quella di magnitudo 6.5 alle 7.40 del 30 ottobre - che la scorsa settimana hanno devastato una parte dell'Italia centrale, in un'area compresa tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Le scosse della scorsa notte sono state in prevalenza di magnitudo compresa tra due e tre, e solo alcune hanno superato quest'ultima soglia; diverse sono state avvertite dalla gente. Anche oggi continueranno i soccorsi alle persone e le verifiche dei danni, ingentissimi in numerosi centri abitati del reatino, dei monti Sibillini, della conca amatriciana e della Valnerina. In assenza di un numero ufficiale di sfollati, risulta che i senza cassa nelle Marche sarebbero 25mila, quasi tutti concentrati (circa 21mila) nella provincia di Macerata. In Umbria invece gli sfollati sarebbero più di cinquemila (di cui 2.800 assistiti), in Abruzzo i 'fuori casà 3.000, mentre nel Lazio i soli assistiti circa 800. Anche oggi alcuni di loro saranno trasferiti in alberghi della costa adriatica, mentre è in fase avanzata l'allestimento di alcune tensostrutture nell'area di Norcia, dove troveranno temporaneo riparo alcune persone che ieri hanno protestato rifiutando il trasferimento nei centri marini. Ieri il Consiglio dei ministri ha stanziato nuovi fondi per l'emergenza ed ha inoltre deciso le modalità di intervento nelle aree colpite dal sisma, che ricalcherà il percorso già adottato in Irpinia dopo il terremoto del 1980: entro Natale saranno pronti alcuni campi container, a primavera saranno montati i moduli abitativi prefabbricati e comincerà la ricostruzione del patrimonio edilizio ed artistico.

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