ROMA. Mentre l'Ue ha ribadito oggi di essere "pienamente pronta" ad aiutare la popolazione e le autorità italiane, continua senza sosta il lavoro dei soccorritori nelle zone colpite dal sisma. Delle circa quindicimila persone assistite dalla Protezione civile oltre cinquecento sono accolte in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. A Porto Sant'Elpidio (Fermo) continua a riempirsi l'hub di accoglienza e smistamento della Protezione civile organizzato nel centro turistico Holiday dove sono attesi nel pomeriggio altri pullman di sfollati marchigiani. In Umbria si stanno allestendo tende collettive che potranno ospitare alcune migliaia di persone, ferma restando l'opzione volontaria da parte dei cittadini di scegliere, per l'immediato, la sistemazione in alberghi o altre strutture ricettive. "Non c'è alcuna volontà di deportare la gente. Tempo pochi giorni e saranno di nuovo qui. Abbiamo solo bisogno di tempo per gestire l'emergenza" ha assicurato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, in risposta ai tanti concittadini che stanno protestando in queste ore perché non vogliono spostarsi. A Teramo in duemila affollano i centri di accoglienza. Prioritaria resta per le istituzioni l'assistenza agli sfollati. "E' importante la ricognizione dei fabbisogni che sono differenziati. E per fabbisogni differenziati servono soluzioni differenziate" ha detto Titti Postiglione, direttrice dell'Ufficio emergenze della Protezione civile, sottolineando il tema "molto complesso", della viabilità" ("dobbiamo consentire ai soccorritori di operare in sicurezza e la caduta massi è un fenomeno molto frequente") e la situazione idrogeologica che tiene impegnati i tecnici, con particolare riferimento al fiume Nera, nei pressi di Visso. Completata invece la rialimentazione di tutte le utenze elettriche e della telefonia. Doppi controlli sulle scuole di Roma. "In queste 48 ore stiamo effettuando controlli immediati per capire se il terremoto ha causato lesioni, crepe e crolli che impediscono la riapertura nella giornata di mercoledì. Nel frattempo abbiamo avviato un percorso molto più approfondito di verifica per riuscire a ottenere un certificato sulla staticità degli edifici" ha spiegato la sindaca Virginia Raggi.