PARMA. La Guardia di Finanza sta eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Parma nei confronti di sei persone accusate di aver realizzato una maxitruffa finanziaria da 3 miliardi.
Le vittime, secondo le indagini dei pm e dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Parma, sarebbero decine di imprenditori italiani ed esteri. Per due dei sei presunti responsabili della truffa è stato disposto il carcere, mentre altri quattro sono stati posti agli arresti domiciliari: il reato ipotizzato è associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata.
Sequestrata anche la sede italiana della 'International world investiment loans' Iwil, la società che sarebbe stata utilizzata per realizzare la truffa. In corso anche una serie di perquisizioni a Forlì, Cesena, Bolzano, La Spezia, Lodi, Frosinone, Siracusa e Palermo.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, diversi imprenditori in difficoltà, per ottenere finanziamenti, si sarebbero rivolti alla Iwil, una società neozelandese che sulla carta si occupava di intermediazione finanziaria ma in realtà era una società fantasma dietro la quale si nascondeva l'organizzazione.
Complessivamente sono 14 le persone indagate, a vario titolo. Agli imprenditori, secondo la procura e la Gdf, venivano proposti dei contratti di finanziamento a tassi agevolati senza le necessarie misure di garanzia e con la sottoscrizione di un fittizio contratto di investimento, che veniva utilizzato per abbattere i costi dell'operazione. Una volta che gli imprenditori avevano siglato il contratto, la Iwil, con regolare fattura, chiedeva loro di pagare le spese per l'istruzione della pratica. Ma i finanziamenti non venivano mai erogati. La Guardia di Finanza ha calcolato che il totale dei finti finanziamenti sottoscritti negli ultimi due anni ammonta a 3 miliardi mentre l'organizzazione ha ottenuto profitti per le indebite commissioni per 2 milioni
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