ROSETTA. Sono 115 i corpi recuperati in mare dopo il naufragio di mercoledì avvenuto davanti alle coste egiziane. Lo rendono noto funzionari egiziani. A bordo dell'imbarcazione si calcola che ci fossero circa 400 migranti. Centosessantacinque sono stati tratti in salvo.
Un dramma che si ripete mentre i leader mondiali riuniti alla 71esima Assemblea generale dell'Onu hanno discusso proprio del dramma delle migrazioni. Il barcone sovraccarico di africani - tra cui egiziani, sudanesi, somali ed eritrei - era salpato da Kafr el Sheikh, nel Delta del Nilo, ed era diretto verso l'Italia, ha riferito il responsabile dell'ufficio investigazioni criminali di Behaira, Mohamed Kharisa.
Ma poi per cause ancora da accertare si è capovolto ed è affondato, lasciando i migranti in balia delle onde. Le operazioni di soccorso sono state lanciate immediatamente per recuperare il maggior numero di persone. Sette migranti salvati sono stati ricoverati in ospedale. Secondo esperti citati dall'Associated Press i contrabbandieri in Egitto usano per lo più navi da pesca vecchie che imbarcano un numero enorme di persone, superando di gran lunga le capacità delle imbarcazioni. E ciò potrebbe essere una delle cause, ma mancano conferme ufficiali.
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