ROMA. «Non mi piacciono i maestrini del giorno dopo. Ma il rischio sismico è uno dei punti cruciali. La prevenzione deve essere strutturale. Poi ci si intreccia con i gestori dei territori, bisogna tenere conto delle risorse... Però, sì, potevamo essere ascoltati di più e prima. Per usare un eufemismo». Lo dice il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in un'intervista al Corriere della Sera.
Quanto ai cittadini, Curcio sottolinea che «magari c'è chi teme di scoprire che la propria casa ha bisogno di interventi, e dunque teme di perder soldi o che la casa perda valore», è «un pò come quello che non si fa le analisi per paura di scoprirsi malato. Ma questa malattia possiamo prevenirla in tempo». Quindi esorta: «facciamole tutti, le analisi, alle nostre case». Secondo lei si possono fare false certificazioni senza la complicità di autorità a livello locale? «Difficile rispondere, in generale». Esclude che avvenga? «In assoluto no, non è escluso. Poi, ovviamente, molto fanno i controlli».
Perchè la gente dovrebbe fidarsi ancora di voi tutti? «Nel breve - sottolinea -, la brutta Italia, che è parte minore, rovina l'immagine, la sporca: ma alla lunga perde, perderà contro l'Italia bella». Parlando della nomina di Vasco Errani, una figura politica, a commissario per la ricostruzione, Curcio sottolinea di avere grande rispetto per la politica, «la politica è l'espressione di noi come popolo, democrazia. Errani, inoltre, è un politico particolare, abbiamo condiviso l'esperienza del sisma in Emilia Romagna, è molto operativo».
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