ROMA. La terra non smette di tremare nelle zone colpite dal terremoto nel centro Italia. Alle 6:28 di stamani una scossa di magnitudo 4.8 ha provocato nuovi crolli ad Amatrice. Per fortuna non sono stati colpiti i vigili del fuoco, che hanno scavato tutta la notte per cercare dispersi all'Hotel Roma e in una casa privata. E intanto si aggrava il bilancio della tragedia che è salito a 278 morti. Sono 387, invece, i feriti. Nella notte erano state registrate altre quattro scosse, tra le 2 e le 2.30, la più forte di 3.8 gradi Richter (il sisma era stato di magnitudo 6.0), secondo l'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (Ingv). Altre scosse minori hanno seguito quella delle 6:28. I nuovi movimenti della terra hanno reso angosciosa la seconda notte nelle tendopoli delle centinaia di sfollati, in aggiunta alla temperatura scesa a 8-10 gradi. Non si sono registrati finora nuovi danni per le scosse della notte, dopo quelli provocati in particolare ad Amatrice (Rieti), uno dei Comuni più colpiti, dalla scossa di ieri pomeriggio di 4.3 gradi Richter. Resta la preoccupazione per i cosiddetti sciacalli, i ladri intenzionati a entrare nelle case abbandonate. Le forze dell'ordine presidiano in forze i borghi, ma alcuni gruppi di cittadini si sono organizzati autonomamente. Soprattutto diversi giovani hanno preferito dormire in tende proprie più vicino alle abitazioni. Una nuova tendopoli per gli scampati al sisma è stata intanto allestita ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, tra i paesi più colpiti dal sisma. Può contare su 30 tende, per un centinaio di posti letto. L'opera dei soccorritori prosegue senza soste. Finora sono 215 le persone estratte vive dalle macerie. Oltre 2mila - ha riferito il ministro dell'Interno Angelino Alfano - le persone impegnate giorno e notte tra vigili del fuoco e operatori della sicurezza. E purtroppo oggi si registra anche il primo arresto, ad Amatrice, per sciacallaggio. ACCUMOLI. Il suolo si è abbassato di 20 centimetri in corrispondenza di Accumoli per azione del terremoto del 24 agosto. Lo indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Grofisica e Vulcanologia (Ingv), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile. Le immagini della faglia sono state acquisite dal satellite giapponese Alos 2 (Advanced Land Observing Satellite-2), lanciato nel 2014 e in grado di funzionare sia nell'ottico che con il radar. In questo modo è stato possibile analizzare i movimenti del terreno fino a individuare la faglia sorgente del sisma di Amatrice, collocata a pochi chilometri di profondità nella zona compresa tra Amatrice e Norcia. A elaborare le immagini per conto del Dipartimento della Protezione Civile sono stati l'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea/Cnr) di Napoli e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). I movimenti del suolo, ha detto il direttore dell'Ireaa-Cnr, Riccardo Lanari, sono stati misurati con la tecnica dell'Interferometria Differenziale, che consiste nel confrontare immagini radar acquisite prima e dopo il sisma in modo da rilevare le differenze, che corrispondono alle deformazioni.