PALERMO. «La paura è stata tanta. Ho subito preso con me mia figlia Gaia e assieme a mia moglie Alessandra siamo scesi per prendere la macchina. Siamo fuggiti giusto in tempo. Il caos era indescrivibile, ho cercato di sapere dove fosse stato l' epicentro ma la linea internet era intasata». Sono i momenti di terrore vissuti nella notte del terremoto che ha colpito il Centro Italia da Angelo Morreale, siciliano di Santa Margherita Belice che vive con la sua famiglia a Rieti, a 48 chilometri da Amatrice. «Alle 3,34 della notte una forte scossa durata circa 20 secondi ha fatto oscillare la casa di 4 piani dove abito con la mia famiglia - racconta Morreale -. La mia a è al terzo piano di un nuovo edificio costruito con criteri antisismici. Una fortuna, nel dramma. L' edificio ha retto bene al movimento oscillante». Dopo aver messo al sicuro la figlia «sono prontamente accorso - racconta Angelo, i cui familiari hanno vissuto l' esperienza del terremoto del Belice del '68 - per prendere i miei suoceri che nel frattempo erano scesi in strada. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE