PALERMO. "Sulla base dell' amplificazione del rischio sismico, possiamo dire che fra il 70 e l' 80 per cento del territorio siciliano è a rischio". A dirlo, in un'intervista al Giornale di Sicilia a firma di Stefania Giuffrè, è Giuseppe Giunta, ordinario di geologia strutturale e già docente all'Università di Palermo, che traccia un quadro dei rischi e di come prevenire i danni provocati da eventuali terremoti. Per quanto riguarda le zone più a rischio, Giunta parla di "Val di Noto, Belice, il basso Tirreno, l' Etna, la Scarpata di Malta: sono tutte zone definite sismogeniche perché sono zone della crosta terrestre interessate da fratture attive che possono generare terremoti, e quindi più rischio. Non significa però che in altre zone non si verificheranno eventi sismici, ma in genere ciò avviene solo con una percentuale piuttosto bassa dei casi". DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE