AMATRICE. Scene drammatiche nel centro storico di Amatrice. I gemelli Simone e Andrea volati in cielo a sette anni, Nazareno e i suoi cani segugio, il poliziotto Ezio morto con i figli, Vinicio salvato dopo 12 ore, e i tanti volti sconosciuti e senza nome dei soccorritori, ma anche i tanti volontari accorsi sul luogo del disastro tra i quali molti giovani aquilani che il terremoto lo conoscono bene.
Sono le storie delle prime 18 ore della tragedia di Amatrice. Avevano sette anni Simone e Andrea: il primo hanno provato a salvarlo inutilmente con un massaggio cardiaco, il secondo lo hanno raccolto in un piccolo sacco bianco nello strazio degli zii presenti al posto dei genitori ricoverati in ospedale.
Amatrice piange i suoi morti, la famiglia distrutta di Ezio schiacciato dalla casa con i figli, e non è l'unico servitore dello Stato a pagare con la vita la notte della scossa. Perde il figlio Marco di 28 anni anche il questore di Frosinone Santarelli, originario del centro reatino. Dolori che si intrecciano con l'amara gioia di una salvezza i soccorritori ne hanno estratti dalle macerie in tanti, Yuri dopo nove ore, Vinicio, gambe fratturate, sepolto dalle macerie per 12 ore.
E mentre Nazareno salva 'solo" sei dei suoi otto segugi, Rubia e Arno sono morti tra le macerie, mentre arriva Padre Bogdan, pastore ortodosso da Fermo per i suoi 77 romeni residenti ad Amatrice, chissà quando verrà il turno di Sultana e Hohmed, due ragazze afgane finite stritolate in una casa quasi impossibile da soccorrere visto che è in un punto pericoloso. I loro corpi restano là questa notte, e alle macerie non si avvicineranno più i loro amici afgani rifugiati: nessuno veniva a cercare le due ragazze afgane e uno di lo si è messo a scavare con le mani. Solo che lo hanno preso per uno sciacallo e arrestato. Per cinque minuti. Poi però gli hanno chiesto scusa.
Sempre ad Amatrice un uomo è strato estratto vivo tra le macerie e coperto in maniera improvvisata con una bandiera italiana trovata sul posto. Un altro bambino è stato estratto vivo dalle macerie di Pescara del Tronto, la frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno completamente distrutta dal sisma 6.0 di questa notte.
È il fratellino di 4 anni dell'altro bimbo estratto anch'egli vivo, di 7 anni. La nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale. I volontari portano acqua e coperte.
«Sono salvo per un miracolo e perchè mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l'operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto». Lo ha detto Marco, operatore ecologico di Amatrice, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, una delle vie del centro storico di Amatrice. «Mi ricordo la scossa dell'Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto».
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