PALERMO. Il gip di Palermo, Fernando Sestito, ha archiviato per 'infondatezza della notizia di reato' il procedimento che era stato aperto a carico del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dell'ex pm Antonio Ingroia, di ex assessori regionali e dell'ex ragioniere generale della Regione sul caso delle assunzioni nella società regionale 'Sicilia e-Servizi'. Il giudice ha di fatto accolto la richiesta di archiviazione che era stata formulata dalla Procura e in prima istanza respinta dal precedente gip, con la conseguente riassegnazione del procedimento. «Giustizia è fatta. La magistratura palermitana, dopo una lunga ed approfondita verifica, che nessuno potrà più contestare, ha messo la parola fine ad una vicenda giudiziaria che si è prolungata fin troppo. Il gip di Palermo ha definitivamente archiviato l'ipotesi di abuso di ufficio sulla vicenda delle assunzioni a Sicilia e-Servizi del dicembre 2013». Lo dice Antonio Ingroia, amministratore unico di Sicilia E-Servizi, società di informatizzazione della Regione Sicilia, a proposito della decisione del gip sul caso delle assunzioni. «È stato riconosciuto ciò che avevo detto fin dal primo giorno: non c'era alcun fine di assicurare vantaggi patrimoniali a chicchessia, ma solo l'interesse dei siciliani a scongiurare la paralisi informatica della Sicilia e dei suoi servizi essenziali dipendenti dall'informatica - afferma Ingroia - Una scelta obbligata, avallata non solo dalla giunta regionale ma anche dall'avvocatura dello stato, e successivamente da varie sentenze della magistratura del lavoro di Palermo che ha dichiarato obbligatorie quelle riassunzioni. Sono passati quasi quattro anni da quei fatti, anni in cui in tanti, soprattutto gli interessati avversari della mia opera di pulizia, legalità e trasparenza, hanno strumentalizzato in modo odioso questa vicenda, chiarissima fin dall'inizio - conclude - ma va a merito della magistratura palermitana tutta, e della Procura di Palermo in particolare, avere svolto tutti i più minuziosi approfondimenti istruttori perchè non rimanesse alcun ombra su questa vicenda. Mi auguro che tutti se ne facciano una ragione».