PALERMO. È allarme cinghiali all'Arenella, borgata marinara di Palermo. I suidi da qualche giorno sono nella zona.
Gli avvistamenti più frequenti si sono verificati a monte del quartiere, nello slargo tra le vie Cardinale Lualdi e Monsignor Riela, a pochi passi dalle abitazioni.
Che sul Monte Pellegrino ci siano degli esemplari lo si sa da tempo. Quello che non si era immaginato è che potessero arrivare così vicini alle strade e alle case. Eppure, da circa una settimana, i residenti di via Lualdi vivono nel panico. «La sera ci barrichiamo in casa», raccontano Il primo ad avere avuto un incontro «ravvicinato» con un cinghiale è stato Giovanni Di Vita. Mercoledì sera, al suo rientro a casa.
«Erano le 23.30 circa. Avevo appena parcheggiato la mia auto nel piazzale tra via Lualdi e via Riela - racconta - quando ho sentito un rumore strano tra i cespugli e le erbacce. Sembrava un ruggito. Poi, nel buio della sera, ho intravisto un grosso animale che si dirigeva verso me e la mia famiglia. Ho avuto una gran paura. Ho subito ordinato a mia moglie di correre verso la porta di casa. Per fortuna siamo riusciti a entrare nel portone. Ma la paura è stata tanta. Da quel momento abbiamo deciso di non uscire più la sera».
Negli ultimi giorni le segnalazioni sono diventate sempre più numerose e frequenti e tutte si concentrano tra tarda sera e l' alba. La situazione è ancora più preoccupante a Vergine Maria, dove gli avvistamenti di cinghiali sono piuttosto frequenti da circa un paio d' anni, almeno nella zona sottostante la parete rocciosa.
Ma stavolta, pare che alcuni suidi, in branco, si siano spinti più a valle, raggiungendo alcune villette che costeggiano il lungomare Cristoforo Colombo. «Ormai siamo diventati ostaggi di questi animali - racconta Rosalia Caruso, che abita proprio sulla strada -. La sera è diventato pericoloso anche uscire in giardino.
Prima la situazione era gestibile, adesso sono più numerosi e si riversano sulle strade, che in questo pe riodo sono molto trafficate. È giunto il momento di fare qualcosa». «Ho scritto al sindaco, alla protezione civile e al centro operativo della forestale - spiega Natale Puma, consigliere della settima circoscrizione -. Per evitare incidenti a persone e cose, ho chiesto l'attuazione di un piano di abbattimento di questi animali. Inoltre, la loro propensione a scavare, per cercare tuberi e radici, aumenta il rischio di caduta massi, già alto nella zona».
A quanto spiegano il Comune e l'ente gestore della Riserva di Monte Pellegrino, i Rangers d' Italia, a settembre dovrebbe partire un piano di controllo della popolazione di cinghiali, che riguarda l' area di competenza della riserva, per lo più nella zona alle falde del monte, lungo via Pietro Bonanno. «Il piano stilato è stato approvato dalla Regione e in queste settimane si sta provvedendo ad avviare i protocolli d' intesa con Asp e Istituto zooprofilattico», spiega Giovanni Provinzano, responsabile per la sicurezza della Riserva naturale di Monte Pellegrino.
Da un monitoraggio condotto dai Rangers, in tutta l'area sono circa una cinquantina i cinghiali. Il piano prevede la cattura, attraverso grandi gabbie, e poi l' abbattimento sul luogo. «Abbiamo già installato due gabbie, pasturizzate con del mangime.
In questa fase, stiamo cercando di abituare i cinghiali ad avvicinarsi a questa zona, così da poterli in seguito catturare».
Gli esemplari avvistati all'Arenella e Vergine Maria sono però in una zona esterna alla riserva, su cui i Rangers non hanno competenza. «La Protezione civile è stata già allertata - spiegano dal Comune -. È stato eseguito un primo sopralluogo nelle aree di avvistamento. Si sta cercando di studiare una procedura per attuare il piano anche in quelle zone. Ad ogni modo, l' attività alle falde del Monte di certo ne ridurrà automaticamente il numero anche a valle».
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