ROMA. Manifestazioni e sit-in oggi, in diverse città del Sud, da parte dei docenti neoassunti in ruolo, chiamati a prendere servizio lontani da casa. Iniziative di protesta sono state annunciate dai sindacati di categoria e si terranno a Palermo (in prefettura), Catania, Bari e Potenza.
"Ad un anno di distanza dall'approvazione della riforma, si scopre che il legislatore ha prima illuso, lasciandoli a svolgere l'anno di prova quasi sempre nella propria provincia, e poi costretto tanti insegnanti a spostarsi anche a mille e oltre chilometri da casa", sottolinea l'Anief, organizzazione di categoria secondo la quale la procedura, che prevede l'allocazione degli insegnati anche in sedi molto lontane da quelle della residenza, "è tutta da rivedere".
Da Viale Trastevere si apprende che al ministero dell' istruzione si sta continuando a lavorare per il completamento delle procedure della Buona Scuola affinchè sia tutto pronto per la ripresa scolastica. Il sistema infatti sta funzionando, come ha già ricordato il ministro Stefania Giannini per la quale il piano straordinario di mobilità degli insegnanti "non sta avvenendo sulla base di una formula magica, ma attraverso una traduzione informatica.
Il sistema sta procedendo regolarmente, mettendo a regime tutta la mobilità. Ovviamente ci sono margini di errore, che sono sempre minori rispetto a quando queste cose venivano fatte manualmente. Laddove ci saranno segnalazioni di errori ed è un normale dato fisiologico, si procederà sul territorio al correttivo possibile". Marcello Pacifico, presidente Anief, rileva che si tratta "in prevalenza di ultra quarantenni e cinquantenni, che rischiano fortemente da questa estate di essere 'nominati' per andare ad insegnare in una delle cento province italiane, anche lontana centinaia di chilometri dai propri cari.
I "potenziatori", inoltre, sono destinati ad essere trasferiti di sede ogni triennio o anche prima, senza mai poter avere certezze o stabilità: è un trattamento assurdo, che non viene riservato nemmeno ai militari". L'obiettivo delle manifestazioni di oggi è anche quello di costruire una federazione delle organizzazioni e dei movimenti spontanei di docenti che a livello locale, su tutto il territorio nazionale, si sono costituiti al fine di contrastare le nuove norme.
Secondo i dati forniti da questi stessi comitati spontanei di insegnanti, 1.700 docenti in Puglia, 700 in Basilicata e 5mila in Sicilia solo per la primaria e la secondaria di primo grado, saranno chiamati a trasferirsi per raggiungere le sedi assegnate, secondo un algoritmo del Miur che ha stabilito le modalità di incrocio dei punteggi e delle sedi. Ed è polemica anche politica: i parlamentari di Possibile, che fanno riferimento a Pippo Civati, hanno infatti scritto al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini per chiedere "urgenti chiarimenti in merito all'algoritmo che decide la destinazione dei docenti della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado in conseguenza delle operazioni di mobilità per l'anno scolastico 2016/2017".
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