Mercoledì 18 Dicembre 2024

Tragedia dei treni in Puglia, i pm: "Modificato l'orario sui registri"

ANDRIA. Ruoterà sulla presunta alterazione  manuale, fatta con una penna, dei registri cartacei di viaggio  della stazione di Andria l'interrogatorio di Vito Piccarreta, il  capostazione andriese che domattina si presenterà in procura, a  Trani, per rispondere alle domande dei pubblici ministeri. Ad  essere stato modificato in modo «evidente» è l'orario del treno  che il 12 luglio è partito da Andria e si è scontrato con quello  proveniente da Corato provocando 23 morti e 50 feriti. Piccarreta ha ripetuto anche oggi al suo legale, Leonardo De  Cesare, di avere un equilibrio psichico precario. Ha quindi  chiesto alla Procura il rinvio dell'esame e ha allegato  all'istanza un certificato medico perchè teme di non essere in  grado di rispondere alle domande. Tuttavia si presenterà in  Tribunale e ribadirà che intende collaborare per ricostruire  l'esatta dinamica dell'incidente. Slitterà invece ai prossimi  giorni l'interrogatorio di Alessio Porcelli, il capostazione di  Corato, anche lui tra i sei indagati (i due capistazione, i  vertici di Ferrotramviaria e il capotreno superstite). Il legale  di Porcelli, Massimo Chiusolo, ha chiesto il rinvio perchè è  impegnato in un processo a Bari. Dunque, ora le indagini si stanno concentrando anche sulla  presunta alterazione dei registri di viaggio della stazione di  Andria e, in particolare, sull'annotazione, modificata a penna  in modo evidente, dell'orario di partenza del treno ET1021, che  si è poi scontrato con quello proveniente da Corato l'ET1016.  Nel cronologico degli orari l'ora di partenza del treno di  Andria (registrata attorno alle 11.05) è collocata temporalmente  in maniera anomala perchè non rispetta l'ordine cronologico  crescente che parte dal mattino e va avanti nel corso della  giornata. La partenza annotata attorno alle 11.05, sostiene chi  ha visionato i registri, non si trova dopo quelle delle 11 e  prima di quelle delle 11.30, ma è stata modificata a penna e  posizionata molto prima. Per questo è ritenuta sospetta perchè  può essere stata modificata in qualsiasi momento, anche dopo che  il disastro. Oltre alle dichiarazioni di Piccarreta, saranno determinanti  quelle del capostazione di Corato. Porcelli nei prossimi giorni  - annuncia chi gli ha parlato - dirà ai magistrati di aver  chiamato alle 10.50 Piccarreta e di averlo avvisato che era in  partenza l'ET1642, il primo dei due treni provenienti da Corato.  Il convoglio - secondo Porcelli - parte alle 10.51 e arriva ad  Andria alle 10.59, con 22-23 minuti di ritardo. Alle 10.59 il  capostazione di Andria chiama il collega di Corato e lo avvisa  che vede arrivare l'ET1642 e gli chiede di far partire l'ET1016,  che parte. Dopo sette muniti si verifica lo scontro. Sono le  11.06.     Torna quindi l'interrogativo: un semplice errore umano?  «Inverosimile», ripetono dalla Procura perchè l'errore  coinvolgerebbe sei ferrovieri: due capistazione, due macchinisti  e due capitreno. I macchinisti, infatti, hanno a bordo dei  registri sui quali annotano le partenze e gli arrivi. E la  partenza da Andria poteva avvenire solo dopo l'arrivo del  secondo treno da Corato, del quale tutti sapevano. Inoltre, se  un treno viene soppresso il capostazione deve rilasciare al  macchinista un modulo sul quale si attesta l'avvenuta  soppressione. E questo Piccarreta non lo ha fatto perchè non  c'era nessuna soppressione. Solo indagando su queste pieghe  dell'indagine si potrà ricostruire la dinamica del più grave  disastro ferroviario degli ultimi anni.

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