ANDRIA. Ruoterà sulla presunta alterazione manuale, fatta con una penna, dei registri cartacei di viaggio della stazione di Andria l'interrogatorio di Vito Piccarreta, il capostazione andriese che domattina si presenterà in procura, a Trani, per rispondere alle domande dei pubblici ministeri. Ad essere stato modificato in modo «evidente» è l'orario del treno che il 12 luglio è partito da Andria e si è scontrato con quello proveniente da Corato provocando 23 morti e 50 feriti.
Piccarreta ha ripetuto anche oggi al suo legale, Leonardo De Cesare, di avere un equilibrio psichico precario. Ha quindi chiesto alla Procura il rinvio dell'esame e ha allegato all'istanza un certificato medico perchè teme di non essere in grado di rispondere alle domande. Tuttavia si presenterà in Tribunale e ribadirà che intende collaborare per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Slitterà invece ai prossimi giorni l'interrogatorio di Alessio Porcelli, il capostazione di Corato, anche lui tra i sei indagati (i due capistazione, i vertici di Ferrotramviaria e il capotreno superstite). Il legale di Porcelli, Massimo Chiusolo, ha chiesto il rinvio perchè è impegnato in un processo a Bari.
Dunque, ora le indagini si stanno concentrando anche sulla presunta alterazione dei registri di viaggio della stazione di Andria e, in particolare, sull'annotazione, modificata a penna in modo evidente, dell'orario di partenza del treno ET1021, che si è poi scontrato con quello proveniente da Corato l'ET1016. Nel cronologico degli orari l'ora di partenza del treno di Andria (registrata attorno alle 11.05) è collocata temporalmente in maniera anomala perchè non rispetta l'ordine cronologico crescente che parte dal mattino e va avanti nel corso della giornata. La partenza annotata attorno alle 11.05, sostiene chi ha visionato i registri, non si trova dopo quelle delle 11 e prima di quelle delle 11.30, ma è stata modificata a penna e posizionata molto prima. Per questo è ritenuta sospetta perchè può essere stata modificata in qualsiasi momento, anche dopo che il disastro.
Oltre alle dichiarazioni di Piccarreta, saranno determinanti quelle del capostazione di Corato. Porcelli nei prossimi giorni - annuncia chi gli ha parlato - dirà ai magistrati di aver chiamato alle 10.50 Piccarreta e di averlo avvisato che era in partenza l'ET1642, il primo dei due treni provenienti da Corato. Il convoglio - secondo Porcelli - parte alle 10.51 e arriva ad Andria alle 10.59, con 22-23 minuti di ritardo. Alle 10.59 il capostazione di Andria chiama il collega di Corato e lo avvisa che vede arrivare l'ET1642 e gli chiede di far partire l'ET1016, che parte.
Dopo sette muniti si verifica lo scontro. Sono le 11.06. Torna quindi l'interrogativo: un semplice errore umano? «Inverosimile», ripetono dalla Procura perchè l'errore coinvolgerebbe sei ferrovieri: due capistazione, due macchinisti e due capitreno. I macchinisti, infatti, hanno a bordo dei registri sui quali annotano le partenze e gli arrivi. E la partenza da Andria poteva avvenire solo dopo l'arrivo del secondo treno da Corato, del quale tutti sapevano. Inoltre, se un treno viene soppresso il capostazione deve rilasciare al macchinista un modulo sul quale si attesta l'avvenuta soppressione. E questo Piccarreta non lo ha fatto perchè non c'era nessuna soppressione. Solo indagando su queste pieghe dell'indagine si potrà ricostruire la dinamica del più grave disastro ferroviario degli ultimi anni.
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