
PALERMO. La Corte europea ha bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Dunque tutte le strutture dovranno essere riaffidate tramite bando e molto probabilmente gli avvisi partiranno dal primo gennaio 2018. Spetterà comunque al governo nazionale decidere cosa fare.
In Sicilia sono 9 mila le strutture interessate tra chioschi, bar, lidi, ristoranti sul mare. L'assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, è chiaro: “Ci adegueremo a quello che deciderà Roma”.
La sentenza era nell'aria. I giudici dell'Ue hanno sentenziato che la proroga automatica in assenza di gare penalizza la libera concorrenza. Il governo nazionale per sanare temporaneamente la questione concederà una proroga tampone fino alla fine del 2017. Dopo servirà un bando che interesserà tutte le strutture.
La sentenza Ue in teoria consentirebbe di tutelare chi ha già fatto degli investimenti, cioè i vecchi proprietari. “Bisogna mettere le basi per tutelare le concessioni esistenti – chiede Antonio Firullo della Fiba Confesercenti Sicilia– smontare tutto quello che è stato fatto rischia di creare un danno all'economia”.
E anche l'assessore Croce suggerisce a Roma di “studiare linee guida per capire lo strumento che si può utilizzare come criterio per tutelare chi è già concessionario". Per fare un esempio, aree come quella gestita dalla Italo-Belga di Palermo potrebbero presto finire a bando. In Sicilia una recente norma aveva già stabilito che le nuove concessioni sarebbero state affidate tramite avviso pubblico. In tutto sono 1.800 le aree che la Regione può ancora assegnare e che saranno contese dalle aziende.
Per quelle già affidate, invece, tutto è poco chiaro. A livello nazionale si sta studiando per capire se esiste la possibilità di tutelare chi ha avuto una vecchia concessione. “Non si può dare un diritto di prelazione – spiega ancora Croce - ma se subentra un nuovo concessionario si può stabilire di risarcire una quota dell'investimento effettuato. Ricordiamoci anche che sono oltre 30 mila i lavoratori del settore e vanno tutelati”.
5 Commenti
Lino
14/07/2016 16:30
Che cazziatone! Provvedimenti che per LEGGE doveva fare Crocetta ci vengono imposti dalla UE! Che figura!
Carlo52
14/07/2016 17:40
Solite tragedie e tempeste dentro un catino, "migliaia di posti di lavoro a rischio", "investimenti in fumo" ma se stringendoo si vanno a guardare bene qiuesti "investimenti", tutte queste cose da "demolire" si vede che si tratta di un settore dove gli investimenti sono pochi e bassissima il gettito per lo Stato: varrebbe la pena di cambiare tutto ed affidarsi a chi offre garanzie di rispetto per l'ambiente, investimenti, rispetto per le fasce di cittadinanza a basso reddito, ecc. ultimo, ma non l'ultimo FEDINE PENALI IMMACOLATE! Siccome questo particolare settore fa gola a moltissimi e fornisce molti voti ai partitelli locali e non ecco la "fibrillazione" atriale dei politici messi alle strette, con un solo grido: rimandiamo!
Luigino
14/07/2016 19:33
Finirà tutto in mano ai cinesi, dal contante facile e dai prezzi sottocosto. La qualità sarà un optional.
Tino
14/07/2016 20:55
concordo pienamente con Lei. Con buona pace di chi ritiene che ci sarà "maggior rispetto per l'ambiente".
nocapanne
14/07/2016 19:36
tutte quelle capanne a mondello sono un'assurdità: si prendono metà della spiaggia e la gente non sa dove stare
lucia
15/07/2016 18:00
Bravo nocapanne... tutti ammassati che vergogna
peppe
15/07/2016 10:46
Ed i porticcioli turistici con concessioni rinnovate per 40 anni sempre alle stesse persone che ormai agiscono in regime di monopolio porticcioli che sono un bene della collettività, e che vengono dati per quattro soldi e senza una gara e nessuno controlla. Meglio stendere un velo pietoso.......buffoni.