Giovedì 19 Dicembre 2024

Provenzano, la salma trasportata all'Istituto di medicina legale

Il furgone della mortuaria con a bordo il feretro di Provenzano

MILANO. La salma di Bernardo Provenzano è stata trasportata all'Istituto di medicina legale in piazzale Gorini, a Milano. Questa mattina il capomafia è morto nella sua stanza dell'ospedale San Paolo, dove da tempo era ricoverato per una malattia all'interno del reparto di medicina penitenziaria, dove cioè sono allestite due camere per i detenuti in regime di 41bis. La Procura di Milano ha disposto l'autopsia sul corpo del boss Bernardo Provenzano. I motivi della decisione saranno chiari al momento dell'affidamento dell'incarico ai medici legali. Secondo quanto si apprende, però, i magistrati intendono così scongiurare possibili strumentalizzazioni sulle cause del decesso. Il corpo del boss è stato spostato perché non poteva usufruire della camera ardente nella struttura sanitaria. Quando la bara è uscita dall'ospedale sul carro funebre era seguita da un cordone di auto delle forze dell'ordine. Il San Paolo si trova nella periferia sud-ovest di Milano, nel popolare quartiere Barona. Una delle caratteristiche dell'ospedale è la medicina penitenziaria, ovvero la presenza di una sezione dedicata ai detenuti in regime di 41 bis. Il San Paolo, inoltre, è responsabile delle cure ospedaliere nelle strutture delle carceri di Opera, Bollate e San Vittore. "Sapevamo che era ricoverato qui e abbiamo scoperto questa mattina che è morto. Certo non è un personaggio comune, ma per noi ogni paziente è meritevole di cure". È il commento di alcuni infermieri del San Paolo su Provenzano. "A volte lo abbiamo visto passare nei corridoi, era impossibile non notarlo visto il seguito di guardie penitenziarie. Sembrava un vecchietto inoffensivo, chi non avesse saputo chi era non avrebbe mai potuto immaginare". Ma non tutti sapevano della presenza del boss a due passi dai pazienti "comuni". "Lo abbiamo scoperto oggi - raccontano due specializzandi nell'atrio dell'ingresso principale -. Non siamo mai entrati in quel reparto, lì c'è personale dedicato e selezionato in modo diverso. Le telecamere e i fotografi hanno movimentato un po' la mattinata. Abbiamo notato il viavai dalla finestra del bagno del piano rialzato ma in pochi se ne sono accorti".

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