PALERMO. L'ultima istanza di sospensione della pena avanzata dai legali del boss Bernardo Provenzano è di tre giorni fa, quando le condizioni di salute del boss erano apparse disperate.
Secondo quanto si apprende, però, il tribunale di sorveglianza di Milano l'avrebbe rigettata due giorni fa. Come, in passato avevano fatto i giudici di Bologna e sempre del capoluogo lombardo a cui gli avvocati del capomafia si erano rivolti.
La penalista, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, viste le gravissime condizioni di salute del capomafia, negli ultimi anni ha presentato due istanze di revoca del carcere duro e tre di sospensione dell' esecuzione della pena. Tutte sono state respinte.
L'ultima presentata al tribunale di sorveglianza di Milano che, pur riconoscendo le gravissime condizioni di salute del boss e l'assenza di pericolosità, con una decisione, poi confermata dalla Cassazione, avevano ritenuto che il capomafia dovesse rimanere in carcere. Per i magistrati, anzi, la struttura ospedaliera in cui era detenuto assicurava al padrino cure che all'esterno non avrebbe potuto ricevere.
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