PALERMO. Sono ottanta i minori stranieri non accompagnati giunti ieri al porto di Palermo, con lo sbarco di oltre mille migranti. Numeri che la città non riesce più a sostenere da sola. Tanto che il Comune, competente nella tutela dei minori soli, ha avuto non poche difficoltà a trovare posto nei centri di accoglienza, ormai sovraffollati. Alle 15, una nota dell'amministrazione lanciava l'allarme sulla carenza di posti disponibili, prospettando la possibilità per questi ragazzi di trascorrere la notte al porto. Una soluzione, poi, è stata trovata nel tardo pomeriggio, "grazie alla collaborazione con prefettura, Croce Rossa, Caritas e Protezione Civile Volontaria", precisa il Comune, e i minori sono stati ospitati nelle strutture gestite da questi enti. La questione però è tutt'altro che chiusa e in serata giunge una nota del sindaco Leoluca Orlando e dell'assessore comunale alla Cittadinanza sociale, Agnese Ciulla, che chiama in causa il "silenzio" della Regione sul tema dell'accoglienza. "Oggi siamo riusciti, grazie alla collaborazione con alcuni soggetti del privato sociale e assieme alla Prefettura, a risolvere una situazione che rischiava di essere gravissima - dicono sindaco e assessore -. Ma resta intatta una insostenibile fragilità di un sistema che continua a basarsi sulla buona volontà dei Comuni e delle Prefetture, sul sostegno del privato sociale e sul lavoro di singoli volontari ed organizzazioni di volontariato. Un sistema nel quale spiccano il grave silenzio, che non vorremmo fosse segno di insensibilità, da parte della Regione e la totale assenza di un piano nazionale che coinvolga tutte le regioni nella organizzazione e gestione di servizi di accoglienza ed inclusione dei minori" . Nel 2016, sono circa mille i minori stranieri non accompagnati arrivati e accolti a Palermo: un numero in fortissimo aumento, se si considera che lo stesso numero si è registrato anche nel 2015, ma nell’arco di tutto l’anno. Da un lato, il sistema accoglienza ormai saturo: ad ogni sbarco trovare posto per centinaia di minori è sempre più arduo. Dall’altro, anche la buona volontà di ospitare fa spesso a pugni con le lentezze burocratiche nel rilascio di documenti e permessi di soggiorno, che di fatto ingolfano il sistema, affollando le strutture, che ormai in città sono sature. "Mentre per gli adulti è stato raggiunto un accordo in sede nazionale, con l'individuazione delle regioni che dovranno e potranno ospitarli - spiega l'assessore Ciulla -, per i minori manca del tutto una programmazione, lasciando in questo momento i comuni siciliani, soprattutto quelli in cui avvengono materialmente gli sbarchi, a dover gestire una situazione di sovraffollamento ed ormai saturazione delle strutture. Solo a Palermo sono più di mille i minori stranieri di cui il Comune è responsabile e questo impedisce di programmare e realizzare dei veri percorsi di inclusione. Non si può pensare che basti garantire un pasto caldo e un letto per considerare assolti i nostri obblighi morali, ancor prima che giuridici, verso centinaia e centinaia di minori che arrivano in Italia senza una famiglia ed un supporto". Sulla questione è intervenuto anche il Garante nazionale per l'Infanzia, che proprio poche settimane fa era stata in visita a Palermo in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato. "Assicurare ai minori stranieri non accompagnati un sistema di accoglienza e di protezione ben strutturata - dice Filomena Albano - . Il fenomeno, ormai strutturale, dei minori non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste, e in Sicilia in un numero consistente e continuo, necessita dell'individuazione di una risposta adeguata alle mutate caratteristiche del fenomeno migratorio minorile che ha visto un notevole aumento, soprattutto negli ultimi mesi. Sono a conoscenza del fatto che in questo momento i comuni siciliani in cui avvengono gli sbarchi si trovano a dovere gestire una situazione di sovraffollamento delle strutture di prima accoglienza. L'assenza di una rete parentale espone questa tipologia di minori, oltre al rischio di marginalità sociale, anche al più grave pericolo di sfruttamento, proprio perché non solo sono persone di minore età ma anche sole e straniere", conclude Albano. Toni duri verso i Governi nazionale e regionale, quelli usati dal sindaco Orlando, nonché presidente di Anci Sicilia: "Non possono pensare di continuare ad approfittare, sulla pelle di centinaia di minori, della generosità, della cultura dell'accoglienza del popolo siciliano e dell'impegno dei sindaci - afferma Orlando -. Mentre enormi spazi del patrimonio immobiliare dell'esercito e delle Opere Pie restano vuoti ed inutilizzati, il sovraffollamento delle strutture disponibili mortifica tanto chi ospita quanto chi è ospitato e in più apre le porte a fenomeni speculativi e di emarginazione sociale. Chiediamo al Governo nazionale di attivarsi immediatamente per una equilibrata presa in carico dei minori da parte di tutte le Regioni".