ROMA. E’ stata scoperta un’organizzazione criminale transnazionale che avrebbe organizzato il traffico di migranti e di droga. Trentotto le persone fermate che sono accusate dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, all'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione finanziaria e di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La polizia di Palermo ha eseguito i fermi degli indagati in diverse città d'Italia fin dalle prime ore del mattino. Durante le indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo ed Agrigento e dal servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura organizzativa di un network criminale e sono stati individuati grandi flussi di denaro, che potrebbero essere il provento del traffico di migranti. Sarebbe stata individuata una a centrale di transazioni finanziarie effettuate tramite "hawala" (il trasferimento di fondi senza movimentazione fisica dei capitali) in un esercizio commerciale di Roma, dove, lo scorso 13 giugno, sono stati sequestrati 526 mila euro e 25 mila dollari in contanti ed anche un libro mastro. Qui sarebbero scritti i nominativi di cittadini stranieri ed utenze di riferimento. Le indagini hanno permesso di evidenziare diverse modalità utilizzate dall’organizzazione criminale per far arrivare i migranti sul territorio nazionale, non solo via mare, ma anche tramite falsi ricongiungimenti familiari. E' emerso, che alcuni degli indagati sarebbero gestito anche una fiorente attività di traffico internazionale di droga chiamata “catha”. Si tratta di una sostanza stupefacente importata dall'Etiopia, che è inserita per la legislazione italiana tra le droghe pesanti. Hanno collaborato per l’individuazione del network criminale gli agenti di polizia nelle province di Palermo, Roma, Viterbo, Agrigento, Catania, Trapani, Milano, Lecco, Macerata e Genova. L’organizzazione transnazionale sarebbe composta da 25 eritrei, 12 etiopi e un italiano, che si sarebbero arricchiti illegalmente favorendo l’immigrazione illegale di migliaia di migranti. Le indagini hanno avuto una svolta importante grazie dichiarazioni di un collaboratore di giustizia eritreo, arrestato nel 2014. L’uomo avrebbe fornito, per la prima volta in Italia, una completa ricostruzione delle attività del pericoloso gruppo criminale, oltre che in Nord Africa, anche in Italia con cellule attive ad Agrigento, Palermo e Roma, ed anche in diversi Paesi europei. Nel corso dell’inchiesta sarebbe emerso che la banda avrebbe organizzato numerosi matrimoni “di comodo”, per regolarizzare la posizione di migranti irregolari arrivati via mare. Durante le indagini sono state sequestrate alcune quote societarie e tre esercizi commerciali, tra cui la profumeria romana che costituirebbe uno dei principali snodi del flusso finanziario legato al traffico di migranti.