ROMA. «Bergoglio è un solido figlio di Sant'Ignazio. Certo ogni Papa ha il suo stile. Lo stile di Francesco risulta a noi europei - non possiamo nascondercelo - stimolante fino al provocatorio: uno stile molto impostato sui gesti. Ed è vero che alcuni provano disagio». Lo afferma il cardinale Angelo Scola in un'intervista al Corriere della Sera in cui affronta alcuni temi politici.
Sul premier Matteo Renzi, «ammiro il coraggio di questo giovane politico: si espone, dice quello che pensa, credo che sia anche sincero quando afferma che lui non vuole occupare il potere a lungo. Forse deve prendere meglio le misure», dice Scola. Quanto alle riforme e al referendum, «l'idea di un bicameralismo perfetto non è più praticabile, però un Senato totalmente nominato lascia perplessi. Per il referendum, non facciamone una tragedia, al di là della logica pro-Renzi o contro-Renzi. Per carità, chi guida è importante, però i problemi difficili che abbiamo di questi tempi stanno a monte».
In merito al M5S, «per quanto ne capisco sono ancora un agglomerato, che sfrutta la capacità unificante della rete per tenersi insieme. Cosa diventeranno dobbiamo vederlo. Non è populismo assecondare il bisogno dei cittadini e dei corpi intermedi che la loro esperienza umana sia considerata portatrice di civiltà», dichiara Scola.
Parlando di Milano, il sindaco Beppe Sala «quando è venuto a trovarmi era molto deciso sulla questione periferie. Un tema assai marcato anche da Parisi. È un punto su cui si deve investire tutti insieme con creatività, dall'urbanizzazione, alla casa, fino a un accurato welfare e alla cultura», afferma. A novembre, al compimento dei 75 anni, «come ogni vescovo manderò la mia rinuncia al Papa e poi, quando verrà il momento, abiterò in una canonica vicino a Lecco», annuncia il cardinale.
«Se avrò ancora forza, ho lì dei brogliacci. Vorrei riprendere il tema della differenza sessuale, a cui già mi sono dedicato in passato, per scrivere qualcosa».
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia