PALERMO. "Chi conosce le leggi in vigore, sa bene che sono proprio i forestali le prime vittime dei roghi. Perché nelle aree incendiate non si può realizzare per cinque anni alcun lavoro. Semmai, sarebbe il caso di chiedersi se non sia il caso di assegnare finalmente priorità nella nostra Isola alla cura dell'ambiente valorizzando proprio la risorsa Forestali!". Lo dicono i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Calogero Cipriano, Salvatore Tripi e Nino Marino che lunedì presenteranno a Palermo la proposta di iniziativa sindacale per il riordino del settore forestale in Sicilia.
Sulla stessa linea Antonello Cracolici, l'assessore regionale all'Agricoltura in Sicilia, che ieri aveva spiegato: "Affermare che il fuoco viene dato per creare nuove giornate di lavoro è un'assoluta corbelleria: la legge vieta, nelle aree di demanio pubblico e privato investite dal fuoco, la possibilità di riforestare per un periodo di 10 anni, oltre a vietare qualunque variante urbanistica. Quindi, il fuoco non può avere come obiettivo quello di creare nuovo lavoro".
"Risulta necessario ed indispensabile - proseguono - ripensare urgentemente il comparto forestale in senso sempre più produttivo, capace di valorizzare appieno l'esistente, di intercettare risorse e strumenti di finanziamento con nuove strategie gestionali. La riforma, necessaria e urgente, deve prevedere una precisa definizione delle proprie aree di intervento, puntare alla diversificazione delle proprie attività, agire sulla collocazione e riqualificazione delle risorse umane in ambiti specifici".
"La nostra idea - concludono - è di sviluppare le attività secondo tre direttrici: gestione e ampliamento delle aree boscate e manutenzione e difesa del territorio (verde pubblico, parchi demaniali, siti archeologici); prevenzione e repressione degli incendi con la salvaguardia dell'ambiente naturale; funzione produttiva e turistico-ricreativa. Obiettivi prioritari della nuova normativa sono maggiore stabilità occupazionale; due soli livelli occupazionali: lavoratori a tempo indeterminato e centocinquantunisti; graduatorie separate per manutenzione e servizio antincendio; nuove competenze-nuove figure professionali come addetto alla protezione ambientale, operatore di protezione ambientale e operatore turistico - ambientale; superamento definitivo delle difficoltà di finanziamento; rinnovo e rispetto del contratto".
Sugli incendi che in queste ore hanno devastato la Sicilia interviene anche il segretario regionale Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, Giuseppe Musarra: "Come ogni anno, con le prime ondate di calure stagionali, la Sicilia viene esposta ai pericoli di incendio e pressoché in maniera cadenziate va in fiamme. Il disagio, il pericolo ed il carico di lavoro ricade sulle spalle dei pochi ed anziani vigili del fuoco siciliani: si, proprio cosi, soprattutto anziani perché abbiamo una età media di 47 anni a livello nazionale".
"I vigili del fuoco siciliani - spiega - ogni anno espletano oltre 80000 interventi di soccorso tecnico urgente ed è la prima regione d'Italia nella statistica del Corpo nazionale. Oltre a ciò si debbono caricare di un compito relativo agli incendi di boschi macchia mediterranea sterpaglie". "Ora basta - conclude - la misura è colma chiediamo che si apra un tavolo coordinato dal Prefetto di Palermo, in cui si dia atto immediatamente della convenzione già sottoscritta nel 2012 con impegno preciso di darle attuazione. In assenza ci vedremo costretti a scendere in piazza per rivendicare il diritto dei vigili del fuoco Siciliani e dei cittadini ad avere un corretto dispositivo di contrasto agli incendi boschivi".
Caricamento commenti
Commenta la notizia