PALERMO. E' considerato tra i più grossi trafficanti di esseri umani del mondo. Il suo nome era nella lista dei più pericolosi. E' Mered Yehdego Medhane, eritreo, 35 anni, arrestato in Sudan ed estradato ieri sera in Italia. L'aereo che l'ha portato a Roma è atterrato nella notte.
Le indagini della Procura di Palermo, che gli dava la caccia da anni, "attestano - dicono gli investigatori - il suo spessore criminale, la sua incessante attività nell'organizzazione di viaggi via mare verso le coste siciliane, il coordinamento da lui eseguito personalmente con i trafficanti responsabili della 'rotta terrestre' africana ed i contatti diretti con i complici in Europa (in particolare nei Paesi Bassi ed in Scandinavia), gli enormi profitti derivanti dalla sua attività criminale e le assolute condizioni di disprezzo della vita umana delle vittime del traffico".
Durante l'attività d'intercettazione i telefoni monitorati dai pm di Palermo si sono spostati continuamente tra la Libia, il Sudan, l'Etiopia, l'Eritrea e gli Emirati Arabi ed in numerosi paesi europei, a riprova della dimensione transnazionale del fenomeno. Le indagini, coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dal pm Geri Ferrara, hanno portato ad aprile del 2015 alla emissione di 24 mandati di arresto. Mered, rimasto latitante, è stato poi raggiunto da un mandato di arresto internazionale.
L'arresto e l'estradizione in Italia di Mered Yehdego Medhane, sono il risultato di una vasta cooperazione internazionale. Visto il ruolo da lui ricoperto nell'organizzazione criminale, anche dopo l'arresto di numerosi componenti della banda, le sue ricerche sono proseguite.
A svolgerle, in collaborazione, la Procura della Repubblica di Palermo, la Polizia di Stato Italiana (Squadra Mobile di Palermo e Servizio Centrale Operativo), con il supporto di altri Paesi europei. In particolare, la National Crime Agency Britannica è riuscita a sviluppare relazioni sia di tipo strategico che operativo con le autorità Sudanesi, grazie al suo ampio network di rapporti internazionali.
Ufficiali di polizia della NCA, ed in particolare della task force contro il favoreggiamento della immigrazione, costituita nell'ambito del progetto INVIGOR, sono riusciti a localizzare il latitante fino ad un indirizzo nel quartiere di El Diem a Khartoum. L'arresto, eseguito dalle autorità del Sudan, è stato reso possibile proprio grazie ad una intensa opera di cooperazione internazionale coordinata dalla procura di Palermo, autorità giudiziaria che aveva emesso il primo fermo di indiziato di delitto nei confronti del trafficante di uomini.
Dopo la decisione sull'estradizione da parte delle autorità sudanesi ed il trasferimento in Italia, Mered è in attesa del processo per i reati di cui è accusato e per i quali è stata già formulata richiesta di rinvio a giudizio.
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