VENTIMIGLIA. Sgombero temporaneamente evitato per una settantina di migranti accampati da giorni a Ventimiglia. Dopo l'arrivo delle forze dell'ordine che avrebbero dovuto trasportare i profughi sugli autobus, il parroco - padre Francesco Marcoaldi - ha dato la sua disponibilità ad accogliere i migranti in chiesa. La sua richiesta è stata accolta dal vescovo e così, almeno per il momento, l'ordinanza emessa venerdì scorso dal sindaco, Enrico Ioculano, per motivi di igiene e sicurezza pubblica, non sarà applicata.
«Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario». Così il frate della congregazione Figli di Maria Immacolata, ha spiegato la scelta di accogliere una settantina di migranti che erano accampati a Ventimiglia. Il gesto del religioso ha evitato a questo gruppo di essere sgomberato.
«Ho detto loro - ha sottolineato padre Francesco - che se dovesse arrivare la polizia non devono fare resistenza e mi hanno garantito che non accadrà». Ma al momento, secondo quanto si apprende da ambienti investigati, le forze dell'ordine non si presenteranno alla parrocchia.
«Ieri un gruppo di migranti - ricorda il religioso - si era avvicinato alla parrocchia. La loro presenza è stata notata da alcuni cittadini, poi sono arrivate le auto di polizia e carabinieri e loro si sono allontanati. Quando in serata sono tornato e dopo aver parlato con il vescovo, ho aperto il salone della parrocchia. Resteranno qui fino a quando sarà necessario. Ai pasti ci pensa la Caritas».
«Lancio un appello ai parroci della diocesi affinchè seguano l'esempio di padre Francesco ed aprano le porte delle loro parrocchie ai migranti». A parlare è il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che in queste ore è in trattativa con la Prefettura di Imperia per la realizzazione di una tendopoli nel parcheggio del seminario a Bordighera.
«Non sarà una soluzione immediata - dice il vescovo - e nel frattempo c'è bisogno di trovare una sistemazione, per questo chiedo ai sacerdoti di aprire le parrocchie».
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