Mercoledì 20 Novembre 2024

Storica svolta, Papa Francesco apre ai diaconi donna: "Una possibilità per oggi"

CITTA' DEL VATICANO. Papa Francesco istituirà una Commissione di studio sul diaconato permanente delle donne, ruolo già esistente nella Chiesa primitiva, ritenendo che le donne diacono sono "una possibilità per oggi". Il Papa lo ha annunciato durante l'udienza in Vaticano con l'Uisg, l'Unione internazionale delle superiori generali, rispondendo a una domanda delle religiose. Nell'Aula Paolo VI erano riunite circa 900 rappresentanti dell'Uisg e delle comunità religiose femminili, e il Pontefice - dialogando con loro - ha convenuto sulla necessità di creare una commissione per studiare la possibilità di consentire alle donne di servire come diaconi nella Chiesa, adombrando così una storica apertura per porre fine alla prassi di un clero esclusivamente maschile. Sarebbe la prima volta nel nuovo millennio, infatti, che si riapre una possibilità già considerata definitivamente chiusa con una decisione di Giovanni Paolo II. Il diaconato è il primo grado dell'ordine sacro, seguito dal sacerdozio e dall'episcopato e i diaconi possono amministrare alcuni sacramenti come il battesimo e il matrimonio. In alcuni Paesi esistono intere regioni dove essi rimpiazzano ormai i sacerdoti nella guida delle parrocchie. E l'apertura ventilata da Bergoglio avvicinerebbe la Chiesa di Roma a quella anglicana, dove esistono donne preti e vescovi. Oggi nel corso della sessione di domande e risposte - secondo quanto riferito da chi ha assistito all'udienza -, è stato chiesto tra l'altro al Papa perché la Chiesa escluda le donne dal servire come diaconi. Le religiose hanno detto al Pontefice che le donne servivano come diaconi nella Chiesa primitiva e hanno chiesto: "Perché non costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione?". Il Pontefice ha risposto che una volta aveva parlato della materia, qualche anno fa, con un "buon, saggio professore", che aveva studiato l'uso delle donne diacono nei primi secoli della Chiesa. Francesco aveva spiegato che non gli era ancora chiaro quale ruolo avessero tali diaconi. "Che cos'erano questi diaconi donne?", ha ricordato il Papa di aver chiesto al professore. "Avevano ricevuto l'ordinazione oppure no?". "E' una pagina un po' oscura", aveva detto. "Qual era il ruolo della diaconessa in quel tempo?". "Costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione?", ha quindi chiesto Bergoglio tornando all'oggi. "Credo di sì. Sarebbe bene per la Chiesa chiarire questo punto. Sono d'accordo. Io parlerò di fare qualcosa del genere". " Lo farò. Accetto", ha detto il Papa successivamente. "Mi sembra utile avere una commissione che chiarisca bene questo ruolo". Prima di Francesco, era stato un altro gesuita, il cardinale Carlo Maria Martini che, nel Congresso eucaristico di Siena del 1994, aveva detto che il discorso sul ruolo della donna nella Chiesa poteva continuare a partire dal diaconato. Non va dimenticato, poi, che nel Sinodo dei Vescovi dell'ottobre 2015 l'ipotesi era stata posta all'attenzione del Papa da alcuni esperti invitati all'assise, in particolare il reverendo Jeremias Schroeder, presidente della Congregazione benedettina di St.Ottilien, in Baviera, senza però avere alcun seguito. E di una particolare forma di diaconato femminile, la "diaconessa" parrocchiale, carica eventualmente assegnata senza un'ordinazione sacramentale ma tramite una benedizione, aveva parlato due anni fa anche un teologo caro al Papa come il cardinale tedesco Walter Kasper, in una giornata di studio nell'ambito dell'assemblea della Conferenza episcopale tedesca a Treviri, finalizzata a discutere come coinvolgere di più le donne nella vita ecclesiastica. Aspetto, questo, che sta particolarmente a cuore allo stesso Bergoglio. "La Chiesa ha bisogno che le donne entrino nel processo decisionale", ha detto infatti Francesco oggi all'Uisg, e magari "anche che possano guidare un ufficio in Vaticano". La Chiesa, ha aggiunto, deve infatti "coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione, ma anche nelle decisioni perché ha bisogno del loro punto di vista". Attualmente, infatti, a giudizio del Papa, "troppe donne consacrate sono 'donnette' piuttosto che persone coinvolte nel ministero del servizio". E questo non va, perché "la vita consacrata è un cammino di povertà, non un suicidio". Dunque, ciò che Bergoglio desidera è un "ruolo crescente delle donne nella Chiesa". Non si tratta di "femminismo", ma di "un diritto di tutti i battezzati: maschi e femmine".

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