PRATO. Ai vicini di casa avevano raccontato di volersi trasferire in Bulgaria, in realtà avevano pianificato il loro suicidio, esasperati per non riuscire più a pagare il mutuo di casa, un appartamento al piano terra di una palazzina, nel comune di Poggio a Caiano, in provincia di Prato.
I corpi dei due coniugi, 50 anni lui e 47 lei, sono stati trovati ieri sera nella loro camera da letto. Nessuno li aveva più visti dai primi di marzo e i vicini hanno dato l'allarme dopo aver sentito un cattivo odore provenire dall'abitazione. Il fratello dell' uomo aveva denunciato la scomparsa il 22 marzo scorso, non avendo avuto più notizie della coppia, anche se restava convinto che marito e moglie fossero all'estero proprio come avevano annunciato.
Quando i vigili del fuoco hanno aperto la porta dell' appartamento, i corpi erano distesi sul letto matrimoniale, sul quale è stata ritrovata anche la pistola con cui uno dei due ha ucciso l'altro prima di togliersi la vita. Secondo i primi accertamenti, a cui seguiranno le autopsie disposte dal sostituto procuratore Valentina Cosci, il marito avrebbe sparato per primo uccidendo la moglie e poi si sarebbe tolto la vita.
L'arma utilizzata - regolarmente denunciata - sarebbe stata di proprietà della donna, che in passato aveva prestato servizio come guardia giurata per alcune aziende, mentre il marito era operaio per una cooperativa, prima di licenziarsi. L'uomo, di recente, avrebbe deciso di lasciare il lavoro per riscuotere la liquidazione; con quei soldi e quelli ricavati dalla vendita dell'appartamento la coppia si sarebbe, secondo i piani, dovuta ricostruire una vita fuori dall'Italia. Ma la compravendita dell'appartamento non era mai andata a buon fine, mettendo così ulteriormente in difficoltà finanziaria la coppia che prima di mettere in atto il tragico gesto ha scritto anche un biglietto di scuse per amici e parenti. Il sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini, commentando la tragedia, ha spiegato che la coppia non aveva mai chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune.
Ma i due, secondo quanto si è appreso, avrebbero confidato spesso ad amici e parenti le difficoltà finanziarie e proprio questo - secondo la ricostruzione degli inquirenti - sarebbe stata la molla che li avrebbe spinti a togliersi la vita. Secondo quanto ha potuto appurare la procura di Prato, l'omicidio-suicidio sarebbe avvenuto i primi di marzo, pochi giorni dopo che la coppia si era preoccupata di spiegare alle persone vicine dell'intenzione di partire per un viaggio in Bulgaria.
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