ROMA. Medici senza frontiere rende noto di aver ripreso la propria azione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. La prima operazione è stata effettuata dalla Dignity I, prima delle navi MSF a ripartire, che ha ricevuto 308 persone da una nave di soccorso italiana e arriverà in Sicilia domani. Nelle prossime settimane MSF rende noto che aumenterà la portata delle operazioni, impiegando personale medico qualificato a bordo di altre due navi, posizionate nelle acque a nord della Libia e attivamente impiegate nella ricerca di imbarcazioni che necessitano soccorso. Intanto, tre cittadini ucraini sono stati sottoposti a fermo perché ritenuti gli scafisti della nave Karusel intercettata il 18 aprile scorso dai mezzi aeronavali della Guardia di finanza al largo delle coste calabresi e diretta verso l'Italia carica di migranti. I fermi, eseguiti al termine delle indagini condotte dai finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia e dei Gruppi aeronavali di Taranto e Messina, sono stati convalidati dal gip di Reggio Calabria che ha disposto la detenzione in carcere per i tre. I migranti, provenienti dal Corno d'Africa e dal Medioriente, sono stati trasbordati su un pattugliatore della Finanza e condotti nel porto di Reggio Calabria nel primo pomeriggio del 19. A bordo avevano viaggiato 65 stranieri, tra i quali 23 donne di cui 3 in stato di gravidanza e 19 bambini. La nave è risultata priva di qualsiasi dispositivo di sicurezza ed i migranti durante il viaggio, durato circa 2 giorni ed iniziato da una spiaggia greca, non hanno ricevuto né cibo né acqua.