Giovedì 19 Dicembre 2024

Spese non giustificate all'Ars, condanna anche per Titti Bufardeci

PALERMO. La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti presieduta da Luciana Savagnone (Giuseppa Cernigliaro giudice e Paolo Gargiulo giudice relatore) hanno condannato Titti Bufardeci, l'ex capogruppo di Grande Sud difeso dall'avvocato Massimiliano Mangano, a risarcire la Regione di 65 mila euro per le spese ingiustificate affrontate con i fondi del gruppo parlamentare. Il giudizio davanti ai giudici contabili è scattato dopo un'indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Palermo e riguarda la precedente legislatura (2008-2012). Nei giorni scorsi erano arrivate le condanne anche per gli ex capigruppo Francesco Musotto, Dino Fiorenza, Rudy Maira e Innocenzo Leontini. La richiesta della Procura della Corte dei Conti nei confronti di Titti Bufardeci era di quasi 72 mila euro. Venivano contestati all'ex capogruppo di Grande Sud, ora consigliere del Consiglio di giustizia amministrativa, spese per missioni, alberghi, ristoranti e taxi sostenute nel 2011 per 11.156 euro e nel 2012 per 9.182 euro e altre somme rimborsate a colleghi come il deputato Michele Cimino: 2.465 euro nel 2011 e 16.112 euro nel 2012, spese per la campagna elettorale, per i compensi dei collaboratori e per alberghi e ristoranti. Somme rimborsate anche ai deputati Carmelo Incardona, per 14.387,63 euro nel 2012 e Franco Mineo per 4.725 euro nel 2011 e per 3.880 euro nel 2012. Contestate anche le consumazioni al bar-buvette dell'Ars per 9.781,74, tra il 2011 e il 2012. Per la procura (e per i giudici che hanno confermato la tesi del pm) erano illegittimi i soldi spesi per collaboratori, i tecnici informatici e i portaborse. Con i fondi per i gruppi sarebbero stati rimborsati anche vetture prese a noleggio dai deputati e doppi esborsi.

leggi l'articolo completo