Sabato 16 Novembre 2024

Il Papa al tribunale della Rota: "Sia recepita presto la nuova normativa su nullità delle nozze"

Papa Francesco

CITTÀ DEL VATICANO.  Il Papa vuole che la Chiesa sia vicina a chi attende una rapida verifica della situazione matrimoniale, desidera che i "separati" si sentano integrati nella comunità e esprime ammirazione per le coppie che vivono con fedeltà il matrimonio. Questi i punti principali del discorso di papa Francesco ai partecipanti al corso annuale del Tribunale della Rota romana, discorso che probabilmente sfiora alcuni dei temi della esortazione successiva al sinodo sulla famiglia, che papa Francesco dovrebbe firmare il 19 marzo e che dovrebbe essere pubblicata nel periodo pasquale. Il corso, svoltosi dal 7 ad oggi presso il Palazzo della Cancelleria, è dedicato quest'anno al nuovo processo matrimoniale: le norme sono state aggiornate il 15 agosto scorso con i documenti Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus, che hanno raccolto i frutti del lavoro della commissione speciale istituita il 27 agosto 2014. I documenti hanno abolito la doppia sentenza conforme e dato vita al cosiddetto processo breve, rimettendo al centro la figura e il ruolo del Vescovo come giudice delle cause. "E'importante - ha detto il Papa dopo il saluto del decano della Rota, mons. Vito Pinto - che la nuova normativa sia recepita e approfondita, nel merito e nello spirito, specialmente dagli operatori dei Tribunali ecclesiastici, per rendere un servizio di giustizia e di carità alle famiglie. Per tanta gente, che ha vissuto un'esperienza matrimoniale infelice, - ha rimarcato papa Francesco - la verifica della validità o meno del matrimonio rappresenta un'importante possibilità; e queste persone vanno aiutate a percorrere il più agevolmente possibile questa strada". Papa Bergoglio ha ricordato che "durante il recente percorso sinodale sulla famiglia, erano emerse forti aspettative per rendere più agili ed efficaci le procedure per la dichiarazione di nullità matrimoniale. Tanti fedeli, infatti, soffrono per la fine del proprio matrimonio e spesso sono oppressi dal dubbio se esso fosse valido o meno. Si domandano cioè se già ci fosse qualcosa nelle intenzioni o nei fatti ad impedire l'effettivo realizzarsi del sacramento. Ma questi fedeli in molti casi trovavano difficoltà ad accedere alle strutture giuridiche ecclesiali ed avvertivano l'esigenza che le procedure fossero semplificate". La Chiesa ha voluto "rendersi più vicina a questi fedeli", sia per "carità", che per "misericordia", che grazie a una "riflessione sull'esperienza". "Ciò che più ci sta a cuore riguardo ai separati che vivono una nuova unione - ha spiegato papa Bergoglio - è la loro partecipazione alla comunità ecclesiale. Ma, - ha voluto sottolineare - mentre ci prendiamo cura delle ferite di quanti richiedono l'accertamento della verità sul loro matrimonio fallito, guardiamo con ammirazione a coloro che, anche in condizioni difficili, rimangono fedeli al vincolo sacramentale. Questi testimoni della fedeltà matrimoniale vanno incoraggiati e additati come esempi da imitare. Tante donne e uomini sopportano cose pesanti, grosse per non distruggere la famiglia, per essere fedeli nella salute e nella malattia, nelle difficoltà e nella vita tranquilla: è la fedeltà. E sono bravi!".

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