WASHINGTON. Donald Trump non corregge del tutto, ma di certo attenua la sua reazione alle parole di papa Francesco che condannano la sua proposta di costruire un muro alla frontiera tra Stati Uniti e Messico per fermare l'immigrazione illegale. Sono passate poche ore dalle critiche del pontefice quando il tema irrompe con prepotenza nel duello tra i contendenti per la nomination repubblicana, tanto che in un nuovo dibattito tv in South Carolina, trasmesso dalla Cnn, non puo' che essere su questo la prima domanda, con i candidati che si dividono tra chi si dichiara "pro papa" come John Kasich e chi, come il cattolico Jeb Bush, ritiene che nessuno abbia il diritto di pronunciarsi sulla fede di ciascuno, nemmeno il Santo padre evidentemente. Kasich, quindi, il governatore dell'Ohio che emerge sempre piu' come il moderato ragionevole nell'infuocata battaglia per la nomination repubblicana, non ha dubbi : "Consideratemi nella colonna di quelli che stanno col Papa" afferma subito."Abbiamo gia' troppi muri tra di noi - aggiunge -, se vogliamo fare qualcosa a Washington sono i ponti che dobbiamo costruire". E' poi Jeb Bush, di fede cattolica, a prendere invece le distanze dalle osservazioni del pontefice. "Il papa e' una ispirazione, ma non e' appropriato mettere in discussione la fede di Trump", ammettendo: "Mi metto sempre nei guai quando si tratta delle parole del papa". Gia' in occasione dell'enciclica di Francesco sul clima Jeb Bush aveva sottolineato che a suo avviso Chiesa e politica devono occuparsi di cose diverse. E' poi la volta di Donald Trump, che non si tira indietro e dapprima non sembra mollare, salvo pero' offrire qualche precisazione. E' tutta colpa dei media, secondo il miliardario aspirante presidente che a caldo aveva definito "vergognoso" l'intervento del pontefice. "Io non voglio litigare con il papa", afferma quindi, e spiega che a suo avviso le parole di Francesco sono state male interpretate, riferite incorrettamente. Il tono, in particolare, secondo Trump e' stato travisato, e infatti afferma che riguardando i commenti del papa "erano molto piu' leggeri di come originariamente riportati dai media". Aggiungendo inoltre che a suo avviso il pontefice si e' pronunciato in quel modo dopo aver parlato con il governo messicano durante la sua visita nel Paese. Questo mentre per il tabloid New York Daily News Donald Trump diventa "l'anticristo", o almeno cosi' lo raffigura in prima pagina. Intanto a Las Vegas, in Nevada che e' la prossima tappa del voto democratico, va in scena lo scontro sul fronte opposto. Stessa formula, cambia solo il canale tv, Msnbc in questo caso che manda in onda i due candidati per la nomination democratica Hillary Clinton e Bernie Sanders mentre si contendono il 'primato' di femminista. Il senatore del Vermont si considera un ''forte femminista. Infatti Gloria Steinem (storica leader del femminismo, ndr) mi ha proclamato donna onoraria molti, molti anni fa. E io ho accettato'', dice. Hillary Clinton non ci sta e risponde a tono, rivendicando di aver sempre discusso i diritti delle donne in tutti i Paesi visitati come segretario di Stato e di aver sollevato tale questione con ''dittatori'', ''sciovinisti'' e ''misogini''.