NAPOLI. I latitanti della 'ndrangheta Giuseppe Ferraro, ricercato dal '98 e Giuseppe Crea, latitante dal 2006 sono stati arrestati dalla polizia in provincia di Reggio Calabria, tra Melicucco e Rizziconi. I due erano in un bunker dove era nascosto anche un arsenale di armi: c'era a che un fucile mitragliatore. "Oggi è un'altra bella giornata per tutti e per il Paese, perché oggi la giustizia ha vinto ancora una volta e ha vinto in modo eclatante con l'individuazione e l'arresto di due boss "capicosca" della 'ndrangheta, catturati in un bunker in provincia di Reggio Calabria", sottolinea il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Il bunker era dentro un costone in una località chiamata Agro di Maropati. Si tratta di una costruzione in metallo dotata all'interno di tutti i confort. Giuseppe Ferraro, di 47 anni, e Giuseppe Crea, di 37, sono due boss, entrambi capicosca. Ferraro, latitante dal 1998, deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio ed associazione mafiosa, mentre Crea, irreperibile dal 2006, è stato condannato per associazione mafiosa. Nel nascondiglio i poliziotti, nel momento dell'irruzione, secondo quanto ha riferito il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, che ha diretto l'operazione che ha portato ai due arresti, hanno trovato un fucile mitragliatore, una decina di fucili di vario tipo ed un consistente quantitativo di pistole. Le armi rappresentavano, secondo gli investigatori, uno degli arsenali delle cosche di riferimento dei due latitanti. "In pochi giorni la polizia di Stato ha ottenuto un altro successo investigativo a Reggio Calabria", dichiara il capo della polizia Alessandro Pansa. "L'operazione conclusa oggi - aggiunge Pansa - testimonia lo straordinario impegno della polizia di Stato nella lotta alla criminalità organizzata". "Un ringraziamento - conclude Pansa - va a tutti i poliziotti che con grande senso del dovere e spirito di sacrificio lavorano quotidianamente per garantire la legalità e il vivere civile".