ROMA. "Innanzitutto mi piace che si parli di 'persone omosessuali': prima c'è la persona, nella sua interezza e dignità. E la persona non è definita soltanto dalla sua tendenza sessuale: non dimentichiamoci che siamo tutti creature amate da Dio, destinatarie del suo infinito amore".
Così papa Francesco, nel libro-intervista "Il nome di Dio è misericordia", scritto con Andrea Tornielli, risponde a una domanda sulla sua esperienza di confessore con gli omosessuali. "Io preferisco che le persone omosessuali vengano a confessarsi, che restino vicine al Signore, che si possa pregare insieme - dice ancora il Papa -. Puoi consigliare loro la preghiera, la buona volontà, indicare la strada, accompagnandole".
E a proposito della sua celebre frase "Chi sono io per giudicare?" afferma: "Avevo detto in quella occasione: se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Avevo parafrasato a memoria il Catechismo della Chiesa cattolica, dove si spiega che queste persone vanno trattate con delicatezza e non si devono emarginare".
2 Commenti
paco
12/01/2016 18:38
Mizzica è davvero forte stu Papa. Mi piace veramente
Daniele
13/01/2016 10:09
Io sono gay e sono dichiarato in casa e lo sanno tutti di me.. chi mi vuole accettare mi accetta chi non mi accetta non mi interessa niente, basta che ho accanto le persone che mi vogliono bene io sono apposto! Poi di quello che pensa la gente me ne sbatto, io camminerò sempre ha testa alta!!