ISTANBUL. Il nuovo anno dei migranti che attraversano l'Egeo si apre con un'altra strage. Dopo la morte tre giorni fa di Khalid, il piccolo siriano di 2 anni prima vittima nel 2016, la scorsa notte due naufragi hanno causato la morte di almeno 36 persone nelle acque tra Turchia e Grecia.
Tra loro diversi bambini e una donna incinta. Un bilancio tragico che potrebbe aggravarsi ancora, visto che nel mare grosso proseguono le ricerche dei dispersi e il numero esatto dei migranti a bordo dei barconi affondati resta incerto. Entrambi i natanti erano partiti dalla zona di Dikili, sulla costa egea della Turchia, diretti all'isola greca di Lesbo.
Prima dell'alba, complici le cattive condizioni atmosferiche, sono affondati, scaraventando decine di persone nelle acque in tempesta. Il mare ha restituito i corpi delle vittime nel corso delle ore in due diverse località sulla costa turca, a una distanza di circa 40 km. Molti avevano ancora addosso i giubbotti salvagente. Ad Ayvalik la guardia costiera turca ha recuperato 26 cadaveri, mentre più a sud, a Dikili, la gendarmeria locale ne ha rinvenuti 10.
Il governatore locale Namik Kemal Nazli ha riferito che le vittime sono di nazionalità siriana, irachena e algerina. Ma molte restano ancora da identificare. Secondo alcuni testimoni un barcone si sarebbe schiantato contro le rocce, mentre l'altro, un gommone, si sarebbe capovolto dopo aver imbarcato acqua. Secondo i media locali la guardia costiera turca è riuscita a trarre in salvo un totale di 68 persone, alcune in mare aperto mentre altre erano riuscite ad arrampicarsi sui frangiflutti nei pressi della costa.
Molti dei naufraghi salvati sono stati trasferiti in ospedale in stato di ipotermia. Tre mezzi navali e un elicottero sono stati inviati nella zona alla ricerca dei dispersi. Il timore, sostengono le autorità turche, è che altri cadaveri possano emergere nelle prossime ore. Le cifre delle tragedie sulla rotta della disperazione che dalla Turchia porta alle isole greche continuano quindi a crescere. Nel 2015 in quel tratto di mare la guardia costiera di Ankara ha soccorso 91.611 migranti, con un aumento annuo del 570%. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni lo scorso anno le vittime nell'Egeo, attraversato da quasi 850mila persone, sono state 805. Un numero che già nei primi giorni del 2016 torna drammaticamente a crescere.
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