Giovedì 19 Dicembre 2024

Formazione, Ial dichiarato fallito: perdono il posto altri 562 lavoratori

PALERMO. Lo Ial Sicilia, uno degli enti storici della formazione professionale siciliana, è stato dichiarato fallito. Perdono il posto 562 lavoratori che si aggiungono ad altri 200 già rimasti disoccupati dopo essere passati agli sportelli multifunzionali, un progetto di orientamento lavoro non più rinnovato. Dallo stesso ente confermano la notizia che rende amaro il Natale per centinaia di famiglie. L’ente era senza commesse e finito nella bufera per presunte anomalie sull'utilizzo di una ventina di milioni e per ritardi nell'invio di documenti alla Regione che avevano causato la revoca dei finanziamenti. Tutte questioni ritenute superate tanto che l'ente confidava di ricevere dalla Regione un nuovo via libera all’organizzazione dei corsi e quindi nuovi finanziamenti. Il dipartimento della Formazione sta infatti valutando le richieste di accreditamento degli enti che vogliono avviare corsi nella nuova annualità. Gli avvisi pubblici per ottenere le risorse scadranno a gennaio. E c'era stato persino un incontro in cui l'assessore alla Formazione, Bruno Marziano, aveva chiesto un rinvio dei licenziamenti dello Ial per consentire di avviare un'operazione di salvataggio in attesa del via libera ai nuovi finanziamenti. La notizia del fallimento però fa crollare però ogni speranza. I sindacati spiegano però che un lavoratore avrebbe avviato un contenzioso in tribunale per un credito da 3.500 euro circa, che l’ente non ha potuto pagare. A questa vertenza si sarebbe aggiunta l'Inps per un credito di circa 4 milioni. Ieri è arrivata la decisione del giudice del Tribunale fallimentare di Palermo che annulla tutte le procedure di dipendenti e fornitori. Sulla vicenda è intervenuto Giovanni Migliore della Cisl: "Chiediamo al governo regionale e all'amministrazione di trovare subito una soluzione per salvaguardare tutti gli 800 lavoratori dello Ial coinvolti, loro malgrado, in tale contesto. Si trovino soluzioni che evitino di fare ancora macelleria sociale. Bisogna dare risposta a questi lavoratori oltre che a quelli già licenziati e sospesi a vario titolo".

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