PALERMO. Mille poliziotti in più a Roma per garantire la sicurezza di fedeli e cittadini del mondo in occasione del Giubileo straordinario della misericordia indetto da papa Francesco. Mille gli agenti preposti a sventare le sempre più vicine minacce dei terroristi dell'Isis. Mille, tra uomini e donne, coloro che in questi giorni hanno lasciato le loro sedi lavorative, distribuite su tutto il territorio nazionale, per trasferirsi nella capitale.
"Peccato però che queste centinaia di forze aggiunte si ritrovino adesso in condizioni di assoluto disagio: fisico, psicologico ed economico". E' questa la denuncia del Movimento dei poliziotti democratici e riformisti che denuncia "condizioni inaccettabili" per i colleghi chiamati al Giubileo.
"Chi dovrebbe garantire la sicurezza non ha un alloggio, non possiede giubbotti antiproiettili adeguati, - si legge in un comunicato - non ha la possibilità di utilizzare i buoni pasto e per muoversi dovrà usare i mezzi pubblici. Insomma, una trasferta beffa ai danni del poliziotto che per lavorare dovrà mettere mano al suo portafogli".
Il Movimento dei poliziotti democratici e riformisti ha inviato una lettera al Ministero dell'Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza per chiedere chiarimenti sulle condizioni in cui d'ora in poi dovranno lavorare i colleghi chiamati a Roma.
“Le forze di polizia sono in sofferenza per i numerosi tagli economici subiti dal 2008 ad oggi – spiega Antonino Alletto, segretario generale nazionale di MP - abbiamo appreso dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio della volontà del governo di investire delle risorse per invertire questo trend. Ma tutto ciò deve concretizzarsi con estrema rapidità. Il nostro sindacato è a favore della sburocratizzazione dell'apparato sicurezza, esigiamo più uomini in strada, bene equipaggiati ed economicamente motivati. Ma – prosegue - non possiamo star zitti davanti a questa assoluta incapacità di gestire i nostri uomini all'interno di un evento tanto importante come il Giubileo. Circa 10 mila giubbotti antiproiettili aspettano il cosiddetto collaudo, questo è davvero un paradosso, non possiamo certamente chiedere a terroristi o criminali di attendere la verifica. Apprendiamo con amarezza - proprio in queste ore - che il personale della polizia di Stato si trova costretto a dormire in auto e a dover affrontare spese vitto a proprie spese. Abbiamo inviato un ulteriore telegramma al Capo della Polizia certi che si farà immediatamente carico dell'annoso ed improduttivo problema. In caso contrario – conclude - la nostra risposta sarà dura e plateale".
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