CITTA' DEL VATICANO. "Per favore, niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto". Lo ha chiesto il Papa nella udienza generale in piazza S.Pietro, facendo un'ampia riflessione sull'apertura della porta santa in vista del giubileo. "La Chiesa - ha detto in un altro passaggio - è la portinaia della casa del Signore, la portinaia, non è la padrona della casa del Signore".
"Ci sono posti nel mondo - ha detto subito prima papa Francesco - dove non si chiudono le porta a chiave, ancora ci sono, ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali, non dobbiamo arrenderci - ha esortato - all'idea che dobbiamo applicare questo sistema, che è anche di sicurezza a tutta la nostra vita, della famiglia, della società e tanto meno della Chiesa, sarebbe terribile una Chiesa inospitale così come una famiglia ripiegata su se stessa inaridisce il mondo e mortifica se stessa". "Per favore - ha detto a questo punto - niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto". Il tema dei "passaggi delle frontiere è diventato cruciale", ha detto ancora il Pontefice, "la porta deve custodire certo ma non respingere, non deve essere forzata, al contrario si chiede permesso perche la libertà si oscura nella prepotenza della invasione, la porta si apre frequentemente per vedere se fuori c'è qualcuno che aspetta e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare. Quanta gente ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, le porte delle nostre Chiese, sono lì non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia, per favore che questo non accada mai".
Il Papa invita tutti a profittare del giubileo per "varcare la porta della misericordia", "la porta - ha detto nella udienza generale - è generosamente aperta, ci vuole un po' di coraggio da parte nostra per varcare la soglia, ognuno di noi ha dentro di sé cose che pesano, o no? Tutti, no?, Tutti siamo peccatori, profittiamo di questo momento che viene e varchiamo la soglia della misericordia di Dio, che mai si stanca di perdonare, mai si stanca di aspettarci, ci guarda, è sempre accanto a noi, coraggio, entriamo su questa porta, entriamo per questa porta".
"Con questa riflessione - ha detto papa Francesco all'inizio della sua catechesi - siamo arrivati alle soglie del giubileo, è vicino, davanti a noi sta la porta, ma non solo la porta santa, l'altra, la grande porta della misericordia di Dio, quella è una porta bella che accoglie il nostro pentimento offrendo la grazia del suo perdono, la porta è generosamente aperta".
"Dal sinodo dei vescovi che abbiamo celebrato nello scorso mese di ottobre - ha ricordato poco dopo papa Francesco tutte le famiglie e la Chiesa intera hanno ricevuto un grande incoraggiamento ad incontrarsi sulla soglia di questa porta aperta, per uscire con il Signore incontro ai figli e alle figlie in cammino a volte incerti a volte smarriti in questi tempi difficili, le famiglie cristiane in particolare sono state incoraggiate i particolare ad aprire la porta al Signore che vuole entrare, portando la sua amicizia" e, ha aggiunto, "se la porta della misericordia di Dio sempre aperta anche le porte delle nostre chiese, delle nostre parrocchie, istituzioni, diocesi devono esser aperte perché così tutti possiamo uscire a portare questa misericordia di Dio, il giubileo - ha spiegato - significa la grande porta della misericordia di Dio ma anche le piccole porte delle nostre chiese, aperte per lasciare entrare o tante volte per lasciare uscire il Signore prigioniero delle nostre strutture, di tante cose".
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