PALERMO. Ha definito una ricostruzione «frutto di ricordi errati» la riunione in cui - secondo la procura di Palermo, che ne ha ottenuto la sospensione dal servizio - avrebbe chiesto sei assunzioni in cambio del via libera ad un maxi-finanziamento al Formez. E ha sostenuto di aver segnalato quei nomi non perché volesse imporne la contrattualizzazione nell’ente di formazione, ma solo per suggerirli date le loro competenze professionali. Si è difesa così Anna Rosa Corsello, dirigente della Fomazione professionale della Regione, indagata per istigazione alla corruzione. La Corsello è stata sentita ieri dal gip Giovanni Francolini (che ha firmato il provvedimento di sospensione per sei mesi), e dal sostituto procuratore Luca Battineri, che conduce l’inchiesta coordinata dal procuratore Franco Lo Voi e dall’aggiunto Bernardo Petralia. Durante il faccia a faccia coi magistrati, durato più di un’ora, la Corsello ha sostenuto di non aver mai speso i nomi del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e del segretario generale Patrizia Monterosso, per dare forza alla sua richiesta illecita. La Corsello ha dichiarato di aver sì citato i nomi di Crocetta e della Monterosso, ma solo in riferimento ad una norma della legge finanziaria che riguardava il settore della formazione e l’impiego di personale non più sotto contratto.