Giovedì 19 Dicembre 2024

Dopo le carni anche il caffè "sotto investigazione" dell'Oms

ROMA. C'è anche il caffè tra le sostanze 'sotto investigazione' da parte dell'Iarc, l'agenzia dell'Oms per la ricerca sul cancro che ha 'condannato' carni lavorate e rosse. Secondo il sito dell'agenzia le prossime monografie in programma riguarderanno una serie di sostanze chimiche usate nell'industria e poi, a fine maggio 2016, 'il caffè e altre bevande calde'. Il primo meeting, previsto nella settimana tra il 2 e il 9 febbraio 2016, riguarderà un elenco preliminare di sette molecole tra cui una della classe dei bisfenoli, già conosciuti perchè interferiscono con alcuni ormoni umani, la dimetilformammide, uno dei principali solventi usati nelle reazioni chimiche e l'idrazina, che fra i vari utilizzi ha anche quello di propellente per alcuni tipi di razzi. Tra il 24 e il 31 maggio 2016 verrà affrontato invece dagli esperti dell'Iarc il tema 'Caffè, Mate e altre bevande molto calde'. Per questa monografia la fase di raccolta dati, in cui chiunque può segnalare studi scientifici riguardanti la cancerogenicità, si chiuderà il prossimo 22 aprile, mentre la ricerca degli esperti che faranno la valutazione si è chiusa lo scorso 25 settembre. Corfilcarni: sì giusta dieta no ad allarmismi. "Sì a una dieta equilibrata e senza eccessi, no ad allarmismi incondizionati". Lo afferma il professore Vincenzo Chiofalo, presidente del Consorzio Corfilcarni, che si occupa della filiera della carne siciliana, dopo le notizie diffuse con la pubblicazione del rapporto Oms. "Il mio timore - osserva - è che sia partita una caccia alle streghe, volta a stravolgere il significato scientifico del documento facendo di tutta l'erba un fascio, distruggendo il settore produttivo più sano e vero, sottoposto ai continui controlli dei servizi veterinari che ne garantiscono qualità e sicurezza. Prima di confermare valutazioni così nette, considerata anche la non unanimità tra i ricercatori che le hanno decretate - sottolinea il presidente del Corfilcarni - occorre tenere conto delle differenze tra i paesi e le tipologie di allevamento, con attenta valutazione di molteplici fattori (genetica, alimentazione, gestione e condizioni di benessere animale) che influenzano la qualità nutrizionale e igienico-sanitaria delle carni. Gli strumenti per garantire la salute del consumatore - rileva Chiofalo - come le norme sulla sicurezza alimentare ed i sistemi di certificazione, rappresentano il vero e netto confine tra una alimentazione a rischio ed una sicura. "Perfetto infine l'assist della comunità scientifica alla dieta mediterranea - conclude il professore Chiofalo - di cui la carne è protagonista per l'apporto di proteine ad elevato valore biologico, ovvero i cosiddetti "mattoncini" della crescita e dello sviluppo che altri alimenti tra cui i vegetali non possono procurare".

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