ROMA. Incarichi professionali per il marito, l'assunzione della nuora, la tesi di laurea per il figlio, soldi e persino alimenti. Ci sarebbe tutto questo tra gli «indebiti vantaggi» che il giudice Silvana Saguto - indagata a Caltanissetta per corruzione - avrebbe ottenuto con un «uso distorto» del suo ruolo di presidente delle Misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Favori ricevuti in cambio della nomina e della liquidazione dei compensi ad amministratori giudiziari nelle procedure di prevenzione patrimoniali. È lo scenario inquietante che delinea il ministro della Giustizia Andrea Orlando nell'atto con il quale, di comune accordo con il Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, chiede alla Sezione disciplinare del Csm di sospendere il magistrato dalle funzioni e dallo stipendio. Orlando sollecita il «tribunale delle toghe» a provvedere subito con un provvedimento cautelare, da adottare prima della celebrazione del processo, che al momento è in una fase preliminare, visto che sia il ministro, sia il Pg, hanno appena esercitato l'azione disciplinare. Perchè i fatti su cui sono in corso gli accertamenti penali e su cui sono appena terminati quelli degli ispettori di via Arenula sono di «oggettiva gravità»: delineano «un uso distorto della funzione giudiziaria per interessi privati, peraltro in un contesto che inevitabilmente investe, per la sede in cui i fatti sono maturati, la credibilità stessa della risposta delle istituzioni al fenomeno mafioso». Un'urgenza avvertita dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini, che nel termine più breve possibile, ha convocato la relativa camera di consiglio, per venerdì prossimo, 30 ottobre. Nessuna sorpresa da parte di Saguto, che davanti al Csm si presenterà con un noto penalista, Giulia Bongiorno: «visto il clamore mediatico che ha assunto questa vicenda, immaginavo che una richiesta in questo senso sarebbe stata fatta. Mi difenderò», ha dichiarato il magistrato ai giornalisti. Sei gli illeciti disciplinari che sono contestati a Saguto, a cominciare dalla violazione dei doveri di imparzialità e correttezza. Il capitolo più nutrito è quello sugli «indebiti vantaggi»: come le «dazioni di denaro» che l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara (uno dei principali amministratori giudiziari di Palermo, anche lui indagato a Caltanissetta) faceva a fronte della «situazione di grave indebitamento familiare della dottoressa Saguto». Tra le accuse al giudice, anche quella di aver «affidato indebitamente ad altri la formazione di provvedimenti giurisdizionali propri del suo ufficio» : si parla di un atto scritto «sotto dettatura» di un amministratore giudiziario, il professor Carmelo Provenzano, lo stesso docente che avrebbe aiutato il figlio di Saguto nel superamento di un esame universitario e che poi gli avrebbe scritto la tesi di laurea. Nell'atto di incolpazione si parla pure dell'assunzione della fidanzata del figlio del giudice nello studio legale di Walter Virga, «nominato amministratore nella procedura relativa alla Nuova Sport Car Spa e autorizzato a rivestire la carica di componente del Consiglio di amministrazione in numerose società». E persino di «derrate alimentari» tra i favori ottenuti dall'amministratore giudiziario di un'impresa. «Visto il clamore mediatico che ha assunto questa vicenda, immaginavo che una richiesta in questo senso sarebbe stata fatta. Mi difenderò». Lo ha detto Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione di Palermo, indagata per corruzione, dopo la richiesta del pg della Cassazione di sospenderla dalle funzioni e dallo stipendio. «Col mio avvocato, Giulia Bongiorno, dimostreremo perchè la richiesta di sospensione non andava fatta» ha aggiunto il giudice. «Prima o poi - ha concluso - finirà». Si tratta di una misura cautelare, cioè da decidere in via d'urgenza, che il ministro della Giustizia ed il pg della Cassazione hanno sollecitato nell'ambito dell'azione disciplinare che hanno promosso entrambi nei confronti del magistrato di Palermo. Quasi certamente a seguito di questa iniziativa disciplinare, la prima commissione del Csm sospenderà nei confronti di Saguto la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale, che è stata avviata per alcune vicende emerse nell'ambito dell'indagine di Caltanissetta. Sarà Giulia Bongiorno, noto avvocato penalista ed ex parlamentare, a difendere davanti alla sezione disciplinare del Csm Silvana Saguto, ex presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. La nomina di Bongiorno nel procedimento in cui il Csm dovrà decidere se sospendere Saguto dalle funzioni e dallo stipendio è stata già notificata a Palazzo dei Marescialli.