PALERMO. Fabio Sanfratello è il presidente di Ance Palermo, l' associazione che raggruppa i costruttori edili. È stato uno degli invitati alle riunioni organizzate dall' amministrazione comunale per presentare lo schema di massima del piano regolatore generale. Vi convince? «Al momento siamo al piano d' azione preparatorio del Prg. La redazione vera e propria prenderà ancora molto tempo. Direi che quello di cui ci hanno parlato, ciò di cui abbiamo discusso è molto in sintonia con quanto noi andiamo dicendo da molto tempo. E cioè zero consumo di nuovo suolo, riqualificazione dell' esistente, mobilità sostenibile e verde e rivoluzionare la costa sud che potrebbe diventare uno dei grandi attrattori di Palermo». Potrebbe sembrare un controsenso i costrutto riche si battono per impedire la realizzazione ex novo di aree residenziali puntando invece sull' esistente. Cosa dice, presidente? «Che non è strano affatto. Questa è la linea dell' Ance anche a livello nazionale. Il verde va preservato perché non serve a nulla avere distese di cemento e basta. Non hanno appeal, non "tirano". Specie quando poi mancano i servizi. Quelle aree si trasformano in quartieri fantasma, quartieri senza senso». Pensa davvero che i suoi colleghi la seguano su questa strada? «Le mie non sono idee solitarie, ma condivise. Il programma elettorale che mi ha portato alla presidenza diceva esattamente queste cose. I punti cardine erano proprio basta col consumo del territorio, più risanamento e conservazione della storia che è il nostro vero e unico petrolio». Quindi lei pensa che ci sia la possibilità di lavorare bene per il suo comparto puntando sulle rigenerazioni edilizie previste nel Prg targato Orlando? «Sì. E lo dimostra, tanto per fare un esempio, il progetto di edilizia convenzionata sulle aree industriali di smesse. Sono arrivate richieste per costruire 700 nuovi appartamenti». «Il Consiglio ha approvato la delibera sul cambio di destinazione d' uso: da area industriale a area per l' edilizia convenzionata. Ancora, però, è tutto fermo negli uffici». Il piano integrato del trasporto urbano è una delle cose su cui punta l' amministrazione. Anche nello schema di massima dello strumento urbanistico se ne fa continuamente cenno. «Direi che è una delle parti fondamentali. Tram, anello ferroviario passante appena entrati un funzione tutti dovrebbero dare come risultato strade più libere e, dunque, una città più vivibile. Direi che c' è un' altra conseguenza: la città diventa vivibile se il tessuto urbano è riqualificato. E qui entriamo in campo noi». Palermo ha, da poche settimane, ottenuto un importante riconoscimento con l' itinerario ara bo-normanno, dichiarato «Patrimonio dell' umanità». Molte azioni dell' amministrazione girano attorno a questa attrazione turistica. Nel Prg pedonalizzazioni e piste ciclabili, infatti, sono in previsione di essere aumentate. «Non vorrei sbagliare, ma ci sono 15 milioni a fondo perduto e 15 da usare con mutui agevolati per le ristrutturazioni nel centro storico. Se queste somme si riuscissero a movimentare, per noi sarebbe una manna. Monumenti e centro storico sono il nostro petrolio e dobbiamo sfruttarli meglio che possiamo...». Ma? «Ma dico che bisogna svegliarsi. Ad esempio i catoj vanno tolti di mezzo. Certe catapecchie buttate giù. Va fatto spazio nel centro storico e per farlo serve coraggio. Non ha senso il recupero filologico di una cosa che non serve più. E soprattutto bisogna sbrigarsi per cogliere la ripresa: in città le compravendite dica se in città sono aumentate del 6 per cento rispetto al primo semestre del 2014». Parliamo della costa sud, la fascia che va da Sant' erasmo alla Bandita. Nelle intenzioni dei progettisti del Prg dovrebbe tornare a una nuova vita. «Guardi, ho investito 7-8 anni fa in quella zona per ché ci credo. Fino a ora non ho visto risultati, ma ci credo ancora. Palermo è l' unica città di mare che non vede il mare. Un folle controsenso. È strategico puntare su quella zona, il cosiddetto waterfront. Peraltro con tram, anello e piste ciclabili diventerà una zona servitissima dai mezzi pubblici. Ma la vera domanda è: le carte sono una cosa, ma poi la politica, nello specifico il Consiglio comunale, queste cose le vorrà fare?». Confindustria giorni fa ha duramente contestato il sindaco Orlando quando parlava della città come un modello che all' estero viene percepito come vincente. «M' è sembrato un colpo a freddo. Rispetto a dieci anni fa qualcosa è cambiata. Quelli di Confindustria non li ho mai visti ai tavoli organizzati dal Comune. Chissà perché».