ROMA. Erri De Luca è stato assolto a Torino, «perchè il fatto non sussiste», dall'accusa di istigazione a delinquere. La sentenza è stata accolta dagli applausi dei numerosi No Tav presenti in tribunale a Torino.
Il pm Antonio Rinaudo, che con il collega Andrea Padalino ha condotto le indagini, aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione con le attenuanti generiche perchè «con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati».
«Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell'aria e dell'acqua». Così Erri De Luca nelle dichiarazioni spontanee rilasciate in tribunale, a Torino.
«Sono un testimone della volontà di censura della parola, questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione», ha sostenuto nelle scorse settimane De Luca, difeso dall'avvocato Gianluca Vitale.
«Questo non è un processo al sottoscritto, ma alla libertà di pensiero nel nostro Paese», ha ancora sostenuto De Luca, che nei giorni scorsi si è detto disposto anche al carcere pur di difendere le sue parole. Molti gli intellettuali che nel corso del processo si sono schierati al fianco dello scrittore, diventato il simbolo della lotta No Tav.
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