PALERMO. Il Comune di Palermo si costituirà Parte Civile nel processo legato all'inchiesta sull'organizzazione dei festeggiamenti per il Capodanno 2013 e che vede indagati tra gli altri 4 dipendenti dell'Amministrazione. Già all'epoca dei fatti, il sindaco Leoluca Orlando e l'allora assessore alla Cultura, Francesco Giambrone, avevano sollecitato l'avvio di una ispezione interna. L'udienza preliminare è stata fissata il prossimo 24 novembre. Gli indagati, al momento, sono quattro e non più tre. Il nome nuovo è quello di Francesca Ciancimino, componente dello staff del dirigente del servizio attività culturali del Comune di Palermo. Nel registro degli indagati erano già finiti il dirigente Ferdinando Ania e il funzionario Salvatore Tallarita, che facevano parte della commissione che assegnò l'organizzazione dell'evento alla società Levana di Manfredi Lombardo (pure lui indagato). I primi due, assieme alla Ciancimino, sono accusati di abuso d'ufficio in concorso, l'imprenditore risponde di falso. La richiesta di rinvio a giudizio è firmata dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Daniele Paci. Al centro dell'inchiesta la scelta di affidare il concerto di Capodanno del 2013 all’associazione culturale «Levana» dell’imprenditore Manfredi Lombardo, che portò in piazza Politeama Max Gazzè, fu comunicata dal Comune a pochissimi giorni dall’evento. E tra mille polemiche. Furono gli stessi uffici dell’assessorato alla Cultura a chiarire con una nota che «l’allungamento dei tempi» era stato legato a dei «controlli», essendo giunte «in modo anomalo» diverse proposte «da parte di differenti operatori che prevedevano lo stesso artista», ovvero Vinicio Capossela. I dubbi sull’operato del Comune furono sollevati da più parti, a cominciare da alcuni imprenditori che erano stati esclusi.