ZAGABRIA. Tafferugli sono scoppiati tra la polizia croata e profughi, nel villaggio di Opatovac, dopo che ad alcuni richiedenti asilo è stato impedito di entrare in un centro di accoglienza recentemente aperto con lo scopo di registrare coloro che cercano rifugio in Europa.
La situazione ha cominciato a degenerare quando le forze di sicurezza non sono state più in grado di gestire il flusso di profughi che volevano entrare nel centro. La polizia ha quindi respinto i richiedenti asilo al cancello principale e ha chiesto loro di sedersi e aspettare il proprio turno.
La Croazia ha organizzato l'accoglienza dei profughi cercando di mettere ordine nel caos inesorabile che ha colpito il paese dal 15 settembre, quando l'Ungheria ha chiuso la sua frontiera con la Serbia. Decisione che ha deviato ondate di persone in fuga dal conflitto in Medio Oriente, Africa e Asia verso la
Croazia.
È di oltre dieci km la fila di camion fermi al posto di frontiera serbo-croata di Batrovci-Bajakovo, dopo la decisione ieri delle autorità di Zagabria di chiudere il valico ai mezzi pesanti, in polemica con Belgrado accusata di smistare verso la Croazia la massa di migranti e profughi provenienti da sud. Il valico è importante perchè corre lungo l'autostrada Belgrado-Zagabria, collegamento strategico tra Balcani e Europa centrale. È regolare invece il traffico automobilistico.
Il governo serbo ha duramente protestato per tale decisione, definita irresponsabile e in violazione dell'accordo di associazione e stabilizzazione (Asa) tra Ue e Serbia, e ha minacciato contromisure. Di questo parlerà il governo di Belgrado in una seduta straordinaria convocata nel primo pomeriggio. Anche gli altri sette valichi di frontiera fra Croazia e Serbia sono stati chiusi dalle autorità di Zagabria.
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