PALERMO. E’ stato chiuso dall’azienda sanitaria il minimarket Solarium in via Del Perche a Palermo finito nell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di 20 pusher e a tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Il piccolo centro commerciale nelle viuzze della Zisa sarebbe stato considerato come il fulcro dove gli spacciatori trovavano la base per vendere eroina, cocaina, hashish e marijuana. Nel minimarket ieri nel corso degli arresti i tecnici dell’Enel avrebbero trovato un allaccio abusivo, E’ stato controllato dai carabinieri del Nas e dai tecnici dell’Asp per verificare le autorizzazioni. Nel corso dei controlli sarebbero emerse gravi irregolarità amministrative che hanno portato alla chiusura. I venditori di droga della Zisa, fino a ieri, avevano clienti affezionati. A molti di loro bastava un cenno per essere serviti. Se sbagliavano la piazza, quella delle droghe pesanti o quella delle droghe leggere, il pusher aveva un ottimo servizio di assistenza che consegnava la qualità e la dose richiesta. I prezzi erano concorrenziali. Davvero fuori mercato. Un quarto di grammo di eroina a quindici euro. E poi più il cliente ne chiedeva, meno la pagava. Così mezzo grammo era a venti euro e un grammo a trenta euro. Nel corso dell'operazione antidroga “Horus 2” i carabinieri avrebbero anche scoperto il tariffario della droga. Un aspetto decisamente in controtendenza è il ritorno della richiesta di eroina. In alcuni casi nelle telecamere piazzate dai carabinieri sono state riprese anche famiglie con marito, moglie e piccoli al seguito, mentre si fermavano ad acquistare il veleno. Ma alla Zisa, al di fuori delle droghe sintetiche ultima frontiera degli stupefacenti, si trovava di tutto. Anche marijuana e hashish. E per ogni tipo di droga una diversa confezione di colore diverso, come hanno accertato i carabinieri della compagnia di San Lorenzo guidati dal maggiore Salvatore Del Campo durante le attività di riscontro. «La marijuana - spiega il maggiore Del Campo - veniva confezionata in bustine di plastica e chiusa con una spillatrice, l'hashish veniva messo in stecchette, mentre eroina e cocaina venivano confezionate "a goccia" con un sistema di colori diversi a indicare i vari pesi. La stessa droga che trovavamo per strada la trovavamo impacchettata anche in casa. Per questo era un’organizzazione ad operare». Fulcro dell’intera zona sarebbe il piccolo negozio di via De Perche, Un minimarket dove ieri i tecnici dell’Enel hanno trovato un allaccio abusivo ed è stato controllato dai carabinieri del Nas per verificare le autorizzazioni. Tutti sapevano alla Zisa cosa succedeva in quel quadrilatero tra via Cipressi, via Offamilio, via del Perche. Tutti ma nessuno ha mai fatto una segnalazione. Come nella prima operazione del 2014 se per caso qualche «stecca» veniva nascosta nelle ruote o nei parafanghi delle loro auto, non esitavano a chiamare lo spacciatore di turno per chiedere di cambiare nascondiglio. “Sto andando via, prendi quello che devi prendere...”. Collaborazione per usare un eufemismo e non dire connivenza. Familiari e amici, invece, erano naturalmente più solidali. Così è capitato che in occasione di alcuni interventi, i carabinieri si sono trovati ad affrontare veementi reazioni con l'obiettivo di ostacolare controlli ed eventuali arresti. Poi - gli investigatori lo hanno visto dalle immagini registrate dalle telecamere - una volta che i militari si allontanavano, si formavano dei capannelli per commentare l' accaduto. E per prendere le contromisure. Così, quando i carabinieri si presentavano in borghese, venivano avvicinati. «Chi siete? Che ci fate qui?» Entrare nel viuzze tra i Danissinni e la via Colonna Rotta era diventato pressoché impossibile. C’è voluta tanta capacità dei carabinieri per portare a termine l’operazione e gli arresti.