ROMA. Dopo oltre un decennio di cali costanti delle vittime di incidenti stradali, nel 2015 si registra «una preoccupante inversione di tendenza»: i morti dei primi 8 mesi dell'anno sono state 1.159, contro i 1.135 dell'analogo periodo del 2014. Colpa dell'accresciuta distrazione degli automobilisti dovuta in primo luogo all'uso improprio dei cellulari. Chi guida messaggia, manda email e si fa addirittura selfie. Lo ha detto il direttore della Polstrada, Giuseppe Bisogno alla commissione Lavori pubblici Senato. «L'elemento che desta la maggiore preoccupazione - ha spiegato Bisogno - è quello relativo agli incidenti che si verificano nella fascia oraria dalle 22 alle 6. Infatti, nel bimestre luglio-agosto gli incidenti notturni con esito mortale sono passati da 74 di un anno fa a 110 e le vittime da 81 a 120, con un aumento, in entrambi i casi, di oltre il 48%». Anche tra i pedoni si è registrato un significativo peggioramento dell'incidentalità, con 33 vittime contro le 28 di un anno fa (quasi il 18% in più). Il direttore della Polstrada mette sul banco degli accusati l'improprio uso dai telefoni cellulari, «oggi sempre più multiuso, che non permettono semplicemente di comunicare attraverso la classica telefonata, ma connettono al mondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, foto e videocamere, raggiungendo il paradosso dei selfie scattati mentre si è alla guida». Stress e distrazione, ha detto ancora Bisogno, «stanno creando soprattutto nei tratti urbani, i più colpiti dall'aumento dell'incidentalità, un deficit d'attenzione negli automobilisti che risulta letale: per brevi percorsi la cintura di sicurezza è spesso un optional, soprattutto nei sedili posteriori dove i passeggeri, contravvenendo all'obbligo, rischiano, in caso di urto, di essere catapultati fuori dall'auto e di venire travolti dai veicoli che sopraggiungono. L'uso delle cinture di sicurezza, in particolare sui sedili posteriori, e dei sistemi di ritenuta per i bambini rappresenta un fattore importante, spesso sottovalutato, tanto da apparire una questione da tempo superata». Il direttore della Polstrada ha espresso l'esigenza di semplificare il Codice della strada, che ha subito ben 92 interventi di modifica dal 1992 ed ha invitato ad introdurre misura della sospensione della patente per chi utilizza lo smartphone durante la guida, già dalla prima violazione (attualmente, invece, è previsto solo in caso di recidiva). Ciò, ha osservato, «appare assolutamente indispensabile soprattutto considerando che molte applicazioni di cui gli smartphone dispongono sono facilmente accessibili con una sola mano, ampliando il rischio di incidenti causati da modalità di guida incerte, rallentate o con manovre improvvise e non presegnalate». Il dirigente della polizia ha proposto la sospensione della patente anche per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o dei dispositivi di protezione per bambini. Per quanto riguarda invece la guida in stato di ebbrezza Bisogno ha esortato a valutare la possibilità di depenalizzare il reato «considerando che, in termini pratici, le sanzioni amministrative sono, di fatto, molto più efficaci di quelle penali». Serve inoltre intervenire sulla guida sotto effetto di droga, sulla tutela dei pedoni, sull'applicazione delle sanzioni agli stranieri e sulla mancata copertura assicurativa (si stima che in Italia su 45 milioni di auto circolanti, circa 3 milioni siano senza assicurazione).