Lunedì 25 Novembre 2024

Inchiesta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, ecco tutte le accuse alla Saguto

PALERMO. A casa del presidente Saguto hanno sequestrato anche una collezione di coltellini e una tesi di laurea, entrambe appartenenti a uno dei figli del magistrato e dell'ingegnere Lorenzo Caramma, mentre Gaetano Cappellano Seminara è stato raggiunto e perquisito pure nella stanza dell'albergo romano in cui si trovava. L'inchiesta della Procura di Caltanissetta e del Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza, sui presunti scambi di favori tra il giudice e l'amministratore giudiziario, poggia su tredici incarichi che Caramma ha avuto, tra il 2004 e il 2014, non solo a Palermo, ma anche a Caltanissetta e Trapani, ricevendo una retribuzione complessiva di 750 mila euro lordi: e 306.788 euro gli sarebbero stati «corrisposti direttamente dall'avvocato Cappellano Seminara». Non si trattava di prestazioni professionali ma ci sarebbe stato dietro uno scambio di favori, sostiene l'accusa, perché Silvana Saguto, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, a Cappellano Seminara affidò poi una serie di incarichi. L'avvocato è ritenuto una sorta di recordman delle amministrazioni giudiziarie: ma non lavora certo solo per conto dei magistrati palermitani. Nel mirino dei pm nisseni e del Gip Maria Carmela Giannazzo, che ha emesso il decreto con cui è stata autorizzata la perquisizione nello studio legale di Cappellano Seminara, c'è lo «stabile rapporto di collaborazione professionale» tra l'avvocato e Caramma, marito della dottoressa Saguto. DAL GIORNALE DI SICILIA DELL'11 SETTEMBRE 2015

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